26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Blitz al Ministero del Lavoro

Gli studenti manifestano contro il Jobs Act

A Roma si è svolto un blitz notturno al Ministero del Lavoro, da parte degli studenti della Rete della conoscenza, contro l'approvazione al senato del «Jobs Act«: un gruppo di ragazzi ha srotolato uno striscione con la scritta «#Non servi. La precarietà è il problema. Il Jobs Act non è la soluzione«.

ROMA - A Roma blitz notturno al Ministero del Lavoro degli gli studenti della Rete della conoscenza contro l'approvazione al senato del "Jobs Act": un gruppo di ragazzi ha srotolato uno striscione con la scritta «#Non servi. La precarietà è il problema. Il Jobs Act non è la soluzione».

GLI STUDENTI: NON SIAMO SCHIAVI - «La ricetta che ci viene proposta - dice Riccardo Laterza, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza - prosegue sulla strada della flessibilizzazione del mercato del lavoro, conferendo maggiori possibilità al datore di lavoro di licenziare, controllare e demansionare i propri lavoratori. Rafforza, quindi, la realtà del ricatto che porta ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, nonché il dilagare di forme di lavoro sottopagato (fino alla gratutità) e senza tutele che interessano fette crescenti della popolazione attiva. Le iniziative del governo e il rispetto dei vincoli di bilancio - proseguono gli studenti - non servono affatto a portarci fuori dalla crisi, la definitiva cancellazione dell'articolo 18 non aumenterà l'occupazione; né vogliamo essere servi in un mercato del lavoro precarizzato che non risponde affatto alle nostre aspirazioni e ai bisogni della società».

CI FAREMO SENTIRE CONTRO IL JOBS ACT - «Oggi siamo a Milano in corteo con la Fiom - conclude Laterza - e compieremo azioni in diverse città d'Italia, a partire dal blitz effettuato al Ministero del Lavoro a Roma, per esprimere il nostro dissenso all'approvazione del Jobs Act al Senato e denunciare le scelte politiche che saranno consacrate nel corso del vertice europeo sul lavoro a Milano. Al Jobs Act contrapponiamo una piattaforma di estensione delle tutele: vogliamo un vero contratto unico, un reddito di base contro ricattabilità e marginalità sociale, investimenti in diritto allo studio, ricerca e innovazione. Porteremo questi temi nelle piazze di tutto il Paese. Entreremo in scena a partire dal 10 ottobre per un'istruzione gratuita, welfare e diritti per tutte e tutti e per farla finita con la precarietà», concludono gli studenti.