Diminuisce l'occupazione nelle grandi imprese
Nel confronto con maggio 2013 l'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dell'1% al lordo della Cig e dello 0,7% al netto dei dipendenti in Cig. Sacconi: «Vera riforma farà differenza in Italia e UE».
ROMA - A maggio 2014 l'occupazione nelle grandi imprese al lordo dei dipendenti in cassa integrazione guadagni (Cig) segna (in termini destagionalizzati) una flessione dello 0,1% rispetto ad aprile. Al netto dei dipendenti in Cig si registra una diminuzione dello 0,2%. Lo rileva l'Istat.
Nel confronto con maggio 2013 l'occupazione nelle grandi imprese diminuisce dell'1% al lordo della Cig e dello 0,7% al netto dei dipendenti in Cig. Al netto degli effetti di calendario, il numero di ore lavorate per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) diminuisce, rispetto a maggio 2013, del 2,0%. L'incidenza delle ore di cassa integrazione guadagni utilizzate è pari a 29,2 ore ogni mille ore lavorate, in diminuzione di 3,6 ore ogni mille rispetto a maggio 2013.
Retribuzione lorda in aumento - A maggio la retribuzione lorda per ora lavorata (dati destagionalizzati) registra un aumento dell'1,6% rispetto al mese precedente. In termini tendenziali l'indice grezzo aumenta del 4,3%.
Rispetto a maggio 2013 la retribuzione lorda e il costo del lavoro per dipendente (al netto dei dipendenti in Cig) aumentano rispettivamente dello 0,4% e dello 0,6%. Considerando la sola componente continuativa, la retribuzione lorda per dipendente aumenta, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, dello 0,6%.
Sacconi: Vera riforma farà differenza in Italia e UE - «La rilevazione Istat ci mostra piccoli segnali tra loro contraddittori, anche se nel complesso indica l'auspicabile fine dell'emorragia di posti di lavoro. Tuttavia, rimaniamo coloro che nella lunga crisi hanno avuto le conseguenze relativamente peggiori sull'occupazione, per cui si esalta l'importanza della riforma del lavoro. E in essa di quei cambiamenti che, a partire dal contratto a tempo indeterminato e dall'articolo 18, incoraggiano la propensione ad assumere». Lo ha affermato in una dichiarazione Maurizio Sacconi, presidente dei senatori del Nuovo Centrodestra.
«Questa - ha aggiunto - è la vera riforma che farà la differenza in Italia come in Europa. Se la si fa davvero dimostra, oltre a tutto, la presenza di una forte leadership. E se non la si dovesse fare rimarremmo nella logica del galleggiamento rispetto ai grandi nodi dell'Italia.»
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