Le Soa: il governo non modifichi il sistema di qualificazione delle imprese
La vicenda giudiziaria dell'Expo 2015 conferma che «il vero problema del mercato è il sistema di aggiudicazione degli appalti», ha detto il presidente di Unionsoa (Associazione nazionale organismi di attestazione), Gabriele Sabatosanti Scarpelli. In particolare - ha aggiunto il presidente onorario Antonio Bargone - sarebbe «rischiosa e costosa l'idea di qualificare le imprese gara per gara»
ROMA - Il governo non modifichi il sistema di qualificazione delle imprese: è l'appello lanciato dalle Soa, le società organismi di attestazione, dopo i recenti scandali legati a Expo 2015.
PROBLEMA È AGGIUDICAZIONE APPALTI - La vicenda giudiziaria dell'Esposizione Universale conferma che «il vero problema del mercato è il sistema di aggiudicazione degli appalti, non certo il sistema di qualificazione», ha detto il presidente di Unionsoa (Associazione nazionale organismi di attestazione), Gabriele Sabatosanti Scarpelli, a margine della presentazione a Roma del «Progetto di sviluppo del sistema di qualificazione degli esecutori di opere pubbliche» redatto da Unionsoa e Usi (Unione delle Soa Italiane). In particolare - ha aggiunto il presidente onorario Antonio Bargone - sarebbe «rischiosa e costosa l'idea di qualificare le imprese gara per gara».
URGENTE UNA RIFORMA MIGLIORATIVA - Invece è «urgente», alla luce del recepimento delle nuove direttive europee in materia, una riforma migliorativa, che «Unionsoa e Usi aspettano da anni e alla quale intendono dare il proprio contributo, mettendo a disposizione del legislatore non solo l'esperienza maturata in 14 anni di attività ma anche le informazioni e i dati finora raccolti e archiviati». Le proposte - pensate per migliorare l'attuale quadro normativo e già sottoposte all'attenzione del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi - puntano al raggiungimento di tre obiettivi: aumentare l'efficienza nella selezione delle imprese, snellire e semplificare le procedure di qualificazione e generare un forte risparmio sia per la Pa sia per le imprese. «Da una prima stima - ha detto Sabatosanti Scarpelli - si potrebbero risparmiare 500 milioni di euro», anche attraverso una migliore e corretta allocazione delle risorse umane e finanziarie.
AUMENTARE EFFICACIA ED EFFICIENZA PA - Due le tipologie di proposte contenute nel documento di 20 pagine presentato oggi alla stampa: «La prima parte - spiega il consigliere nazionale Tiziana Carpinello, responsabile relazioni industriali di Unionsoa - attivabile attraverso piccoli interventi normativi che perseguano gli obiettivi di semplificazione, riduzione della spesa corrente nonché dell'aumento dell'efficacia e dell'efficienza della Pa; la seconda parte, invece, dedicata a una serie di correttivi sostanziali alla riforma complessiva della normativa di riferimento». Se i primi interventi potranno già essere inseriti con le misure attuative del decreto sulla spending review (pubblicata in Gazzetta ufficiale lo scorso giovedì 24), i secondi interventi potranno, invece, essere adottati dal Governo nel processo di recepimento delle nuove Direttive europee; e dunque nei prossimi due anni, termine entro il quale queste ultime devono essere incluse nel nostro ordinamento.
SISTEMA QUALIFICAZIONE FUNZIONA - Oltre al progetto di sviluppo, durante l'incontro è stata anche presentata una ricerca di Nomisma dal titolo: «Studio sul sistema delle attestazioni Soa negli appalti pubblici: analisi e prospettive». Dall'indagine - presentata da Giulio Santagata - emerge chiaramente come l'attuale sistema di qualificazione, nonostante necessiti di importanti correttivi, sia ancora oggi il più efficace in termini di snellimento e semplificazione delle procedure. Il 69 per cento delle imprese intervistate lo ritiene migliore del precedente Albo Nazionale dei Costruttori (1962-1999) e più della metà del campione (56%) dichiara che ha effettivamente contribuito a velocizzare le pratiche amministrative per partecipare alle gare. Inoltre, è emerso che il 71 per cento delle imprese non è favorevole a un sistema in cui la funzione di qualificazione sia demandata alla stazione appaltante, in quanto ritiene che gli enti pubblici non abbiano le competenze necessarie.
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