Spagna, «le riforme non sono un primo passo per lo scudo antispread»
Il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Olli Rehn, ha detto oggi a Bruxelles che il nuovo piano di riforme strutturali annunciato dalla Spagna per giovedì prossimo non è «assolutamente» l'anticamera di un programma di salvataggio vero e proprio
BRUXELLES - Il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Olli Rehn, ha detto oggi a Bruxelles che il nuovo piano di riforme strutturali annunciato dalla Spagna per giovedì prossimo non è «assolutamente» l'anticamera di un programma di salvataggio vero e proprio (come quelli per Grecia, Irlanda e Portogallo), e che sono «pure speculazioni» anche le ipotesi secondo cui sarebbe il primo passo verso l'attivazione dello 'scudo anti-spread' per la la Spagna (ovvero di un programma di acquisto dei bond spagnoli da parte del Fondo Efsf/Esm e della Bce rispettivamente alle aste di emissione e sul mercato secondario e alle aste di emissione).
Creare le condizioni per una crescita sostenibile - La Commissione europea, ha detto il portavoce, Simon O'Connor, sta collaborando con il governo spagnolo per fare in modo che il nuovo programma di riforme strutturali, che sarà presentato giovedì 27 settembre - secondo un annuncio a sorpresa fatto dal ministro delle Finanze Luis de Guindos a margine dell'Ecofin informale a Cipro lo scorso week-end - possa «creare le condizioni per una crescita sostenibile, per un mercato del lavoro più competitivo e inclusivo e per il ripristino della fiducia dei mercati». O'Connor ha anche puntualizzato che si è trattato di una iniziativa propria del governo spagnolo, che «ne è pienamente responsabile», e non sarebbe dunque il risultato di pressioni da parte dei partner dell'Eurozona.
Bene asta bond a 10 anni, tassi calano e domanda sale - La Spagna tira il fiato dopo aver effettuato con risultati soddisfacenti una nuova asta di titoli di Stato, emissioni a 3 e 10 anni che erano guardate come un nuovo banco di prova specialmente nel secondo caso. Anche se sul decennale l'ammontare raccolto non è enorme: 859 milioni di euro; assieme ai bond triennali Madrid ha complessivamente collocato 4,8 miliardi di euro, più del previsto, ed ha assistito a nuovi rassicuranti cali dei tassi. Una dinamica che se dovesse confermarsi frena sulla possibilità che il paese debba richiedere il supporto finanziario dei partner europei, sbloccando così anche il possibile intervento della Bce.
Sui Bond a dieci anni i rendimenti sono scesi al 5,666 per cento, dal 6,647 per cento dell'asta precedente su titoli analoghi, mentre il rapporto tra domanda e offerta è migliorato a 2,85 da 2,40 a 1. Sul bond triennale i tassi si sono attestati al 3,845 per cento, secondo il Tesoro spagnolo si tratta di un nuovo tipo di emissione non paragonabile con quelle precedenti di scadenza simile.
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