28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
La crisi economica italiana

Squinzi: L'Italia non è la Spagna

Il Presidente di Confindustira: La situazione è complessa. Anche la Germania non può salvarsi da sola. Possibili altri tagli dell'occupazione. Bonanni a Squinzi: Facciamo insieme nuovo patto sociale

ROMA - L'Italia sta affrontando un momento «molto complesso». Ma l'Italia ha una struttura economica diversa dalla Spagna. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine del premio Imprese per l'innovazione. Squinzi ha spiegato come la situazione «è molto complessa. Quello che sto dicendo da un po' di tempo è che dobbiamo andare con più decisione verso gli Stati Uniti d'Europa. Anche la Germania non può pensare di sopravvivere da sola alla dissoluzione dell'euro o dell'Europa».
Quanto poi all'ipotesi che anche l'Italia possa arrivare a dover chiedere aiuti come la Spagna, Squinzi ha spiegato: «Credo che l'Italia sia molto più forte della Spagna come paese. Siamo molto più competitivi, molto più forti e oltretutto a differenza della Spagna non abbiamo l'esplosione della bolla immobiliare, la situazione tra Italia e Spagna è un po' diversa». Tra le sue maggiori preoccupazioni, tuttavia, il presidente di Confindustria pone l'accento sull'attacco della speculazione internazionale «contro l'Europa e contro l'Italia». Per questo, secondo Squinzi, uno spread così alto nasce proprio dalla «mancanza di misure incisive da parte dell'Europa e può avere una sua logica».

Possibili altri tagli dell'occupazione - Il momento per il Paese è molto difficile e la crisi finanziaria ha un impatto reale sull'economia e sull'occupazione. Purtroppo sono possibili altri tagli dell'occupazione ma occorre trovare la capacità di reagire. Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine del premio Imprese per l'innovazione. «Stiamo fronteggiando - ha detto - un momento molto difficile con un impatto diretto sull'economia reale e sull'occupazione. Purtroppo ulteriori riduzioni dell'occupazione potrebbero essere possibili ma auguriamoci di trovare la capacità di reagire e di bloccare questa emorragia». Il presidente di Confindustria auspica in un momento complesso come quello attuale che la politica dimostri «coesione e compattezza». «Siamo su una barca nella tempesta - ha affermato - e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione». Quanto poi all'ipotesi che anche l'Italia possa arrivare a dover chiedere aiuti come la Spagna, Squinzi ha detto: «Credo che l'Italia sia molto più forte della Spagna come Paese. Siamo molto più competitivi, molto più forti e oltretutto a differenza della Spagna non abbiamo l'esplosione della bolla immobiliare, la situazione tra Italia e Spagna è un po' diversa». Tra le sue maggiori preoccupazioni, tuttavia, il presidente di Confindustria ha posto l'accento sull'attacco della speculazione internazionale «contro l'Europa e contro l'Italia». Per questo, secondo Squinzi, uno spread così alto nasce proprio dalla «mancanza di misure incisive da parte dell'Europa e può avere una sua logica». Int

Bonanni a Squinzi: Facciamo insieme nuovo patto sociale - «I mercati si aspettano un vero segnale positivo e la sfida può essere proprio un nuovo patto sociale tra governo e parti sociali, in cui ciascuno si impegni a portare il proprio contributo responsabile per favorire l'uscita dalla crisi. Se come giustamente dice il presidente di Confindustria, Squinzi, siamo nella tempesta, dobbiamo uscirne tutti insieme con uno sforzo collettivo». E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
«Formuliamo insieme, sindacati e imprese, una proposta per un patto sociale - spiega Bonanni - riaffermando il protagonismo dei corpi intermedi e della società civile, ed indicando al governo Monti ed alle forze di maggioranza, obiettivi condivisi e strumenti necessari, come è avvenuto in altre stagioni della vita del paese. Questo significa concretamente remare nella stessa direzione».