20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
I dati della Banca d'Italia

Crisi, PIL in calo anche nel primo trimestre 2012

Dopo il secondo semestre 2011 negativo. Pesa la flessione dell'industria. Bene le misure del Governo, nel solco tracciato dall'Europa. Monti: Misure pesanti per non essere la «prossima Grecia». Confartigianato: Consorzi fidi pilastro anti-credit crunch

ROMA - Il Pil italiano sarà in calo anche nel primo trimestre del 2012, che sarà così il terzo trimestre consecutivo in caduta, dopo la seconda metà del 2011 in recessione. Lo ha affermato il capo del servizio studi di Struttura economica della Banca d'Italia, Marco Magnani, spiegando che «nel nostro paese la situazione congiunturale è più debole. Nel quarto trimestre dell'anno scorso il Pil è ancora diminuito (-0,7% rispetto al periodo precedente, mentre in estate era diminuito dello 0,2%), comprimendo l'incremento medio annuo allo 0,4%».
«La contrazione - ha sottolineato Magnani in un'audizione alla Camera - proseguirebbe anche nel primo trimestre di quest'anno, soprattutto per la perdurante debolezza della produzione manifatturiera, che rimane di circa il 20% al di sotto dei livelli pre-crisi».

Bene le misure del Governo, nel solco tracciato dall'Europa - Le misure anticrisi prese dal governo italiano, dall'estate scorsa a oggi, sono in linea con le indicazioni della commissione europea. Lo ha sottolineato il capo del servizio studi di Struttura economica della Banca d'Italia, Marco Magnani, secondo cui «le misure varate dal governo italiano dall'estate scorsa si muovono nel solco indicato dalla Commissione».
«La correzione dei conti pubblici - ha spiegato Magnani in un'audizione alla Camera - da ultimo con il decreto Salva-Italia, si fonda in larga parte su interventi strutturali. Sono state varate riforme volte ad accrescere la concorrenza nei settori, in particolare in quello dei servizi, in cui esistono ampi margini di protezione della concorrenza con effetti negativi sulla performance economica».

Monti: Misure pesanti per non essere la «prossima Grecia» - Le misure anticrisi del governo sono state pesanti ma necessarie per evitare all'Italia il contagio greco. Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Mario Monti, intervenendo in commissione alla Camera. Il governo, ha detto il premier, ha fatto un intervento «intenso e pesante, non lo nego, ma invito a tenere presente che l'Italia veniva considerata la prossima Grecia».
«Non c'è prezzo troppo alto da pagare - ha aggiunto Monti - per aver evitato di diventare la prossima Grecia».

Abete: Maggiore selettività del credito, ma non c'è stretta - «C'è una maggiore selettività del credito, ma non c'è stretta». Lo ha detto il presidente di Assonime e Bnl, Luigi Abete, sottolineando che a gennaio il credito alle imprese non finanziarie in Italia è cresciuto dell'1,2% rispetto allo stesso mese del 2011. Nello stesso periodo la media europea è dello 0,7% mentre in Germania dell'1,9%.
«L'Italia - ha detto Abete a Skytg24 - in valore assoluto è il paese in cui le imprese non finanziarie prendono più finanziamenti di tutti i paesi europei».

Confartigianato: Consorzi fidi pilastro anti-credit crunch - Settecentomila piccole imprese italiane si rivolgono ai consorzi di garanzia fidi per ottenere credito dalle banche. E nel 2011 i finanziamenti garantiti in essere da parte dei consorzi fidi alle Pmi hanno sfiorato i 14 miliardi di euro. Ma la stretta creditizia pesa anche sull'attività dei consorzi fidi: lo scorso anno un quinto dei finanziamenti garantiti dai confidi e deliberati dalle banche non è stato effettivamente erogato alle imprese da parte degli istituti di credito. Un fenomeno che si concentra negli ultimi 3 mesi del 2011, con il blocco pressochè totale delle erogazioni di finanziamenti. I dati emergono dalla quindicesima edizione della ricerca presentata oggi a Roma da Fedart Fidi, la Federazione Nazionale Unitaria dei 144 Consorzi e Cooperative Artigiane di Garanzia promossa da Confartigianato, Cna e Casartigiani e presieduta da Fabio Petri.
La ricerca rivela una flessione nei finanziamenti garantiti negli ultimi due anni: nel 2010 l'ammontare dei finanziamenti garantiti in essere alle piccole imprese è stato pari a 14,4 miliardi di euro, mentre nel 2011 è sceso sotto i 14 miliardi.

Da cordata Camere di Commercio 1 mld finanziamenti per PMI - Parte dal Sud la risposta del sistema delle Camere di Commercio all'emergenza credito che sta mettendo in ginocchio le Pmi italiane, mettendo a disposizione delle piccole e medie imprese circa 20 milioni di euro. A dar vita alla cordata il Consorzio camerale per il Credito e la Finanza, il Fondo centrale di garanzia e il sistema Confidi con l'obiettivo di rispondere «concretamente» al recente decreto firmato dal premier Monti e dal ministro Passera che ha aperto il Fondo centrale di garanzia alla partecipazione degli enti locali.
L'obiettivo è partire con una raccolta di 20 milioni di euro per rafforzare il credito per l'internazionalizzazione. La somma iniziale, messa a disposizione delle Camere di Commercio e destinata a convergere nella nuova sezione speciale del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, potrà trasformarsi in circa un miliardo di euro di finanziamenti bancari facilitando l'accesso al credito per le imprese impegnate sui mercati internazionali.

Sangalli: Rilanciare consumi, no ad aumento costo lavoro - Per uscire dalla recessione, l'Italia deve rilanciare i consumi e non puntare all'aumento del costo del lavoro. A sostenerlo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, interpellato a Napoli a margine di un convegno sul laboratorio del credito del sistema camerale.
«Il problema reale del nostro Paese - ha detto Sangalli - è la debolezza strutturale della domanda interna, in particolare dei consumi delle famiglie si rivolgono per l'80% alla produzione nazionale. Il compito fondamentale del Governo e della classe politica - ha aggiunto - è rilanciare i consumi. Se non si rilanciano quelli, non si rilancia la crescita e non si esce in fretta e bene da questo momento di recessione».
Per Sangalli «non è tollerabile un ulteriore aumento del costo del lavoro» che «sarebbe esiziale» soprattutto per le Pmi che, in questo momento, «stanno soffrendo» e che, invece, devono «continuare a vivere e a crescere».
Il leader di Confcommercio ha, infine, ritenuto «inammissibile» il credito che vantano le piccole e medie imprese dalla pubblica amministrazione. «Viviamo in un Paese dove abbiamo assistito alla chiusura di imprese per i ritardi di pagamenti da parte della pubblica amministrazione - ha concluso Sangalli - In un Paese normale questo non è tollerabile, non è consentito».

Spread Bund-Btp apre in ribasso a quota 288 punti base - Spread ancora in calo in avvio di giornata sui mercati finanziari. Secondo i dati forniti da Bloomberg, il differenziale tra i titoli di stato decennali tedeschi e quelli italiani è quota 288 punti base, in flessione rispetto alla chiusura precedente fissata a quota 290.