Gli investimenti cinesi in dollari calano al minimo storico
La decisione di Pechino minaccia la crescita americana. I nuovi capitali accumulati negli ultimi dodici mesi sono finiti per il 15 per cento in dollari, rispetto al 45 per cento del 2010 e a una media del 63 per cento nell'arco di cinque anni
NEW YORK - Cala l'appetito del Dragone per il dollaro americano. La percentuale di obbligazioni americane nel portafogli cinese, secondo gli ultimi dati diffusi dal Wall Street Journal, è calata a un minimo storico, il 54 per cento, da 65 per cento nel 2010 e 74 per cento nel 2006. E' allarme negli Stati Uniti, dove la decisione di Pechino (che detiene valute estere per 3.200 miliardi di dollari) rischia di fare aumentare vertiginosamente il tasso di interesse e provocare danni alla crescita.
Pechino ha deciso di non puntare tutto sullo stesso cavallo - I nuovi capitali accumulati da Pechino negli ultimi dodici mesi sono finiti per il 15 per cento in dollari, rispetto al 45 per cento del 2010 e a una media del 63 per cento nell'arco di cinque anni. E, anche se non sono arrivate conferme ufficiali, è probabile che gli investimenti cinesi si sono spostati verso l'Eurozona, dove Pechino ha mostrato interesse in diverse occasioni.
A spingere le autorità cinesi a svincolarsi dal dollaro e diversificare gli investimenti sono stati gli interessi ai minimi offerti da Washington e il rischio di aumento dell'inflazione sulla moneta americana. La conferma arriva da Lu Fend, direttore del centro di ricerca macroeconomica cinese della Peking University: «Pechino ha deciso di non puntare tutto sullo stesso cavallo».
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