Bernanke: Se l'economia non migliora i tassi resteranno fermi
Il Presidente della FED: «Ma c'è ancora spazio per una manovra di quantitative easing. Problemi strutturali per il mercato del lavoro».Tagliate le stime del Pil 2012 a 2,2%-2,7% da 2,5%-2,9% precedente
NEW YORK - Se l'economia americana non si riprenderà «i tassi resteranno fissi per un po' di tempo». Lo ha detto il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke durante la conferenza stampa che ha seguito la decisione del Fomc di lasciare invariato il costo del denaro. «Tuttavia il quantitative easing rimane una possibilità», ha aggiunto, «potremmo stampare dollari per acquistare altri titoli sul mercato, anche se non è ancora stata presa una decisione».
Problemi strutturali per il mercato del lavoro - Bernanke ha poi spiegato che il mercato del lavoro è ancora debole ed è frenato da problemi strutturali. E, a chi chiedeva un commento sulla situazione politica americana e sul possibile impatto di un nuovo presidente sulla Fed, Bernanke ha risposto che «non si farà coinvolgere nella retorica politica e non risponderà alle critiche dei repubblicani».
«Siamo pronti ad accettare un aumento dell'inflazione se la disoccupazione non si riprenderà», ha spiegato il numero uno della Fed, ricordando che «fissare un obiettivo del tasso di inflazione sotto il 2 per cento rischia di generare deflazione ed è stolto fissarlo allo zero». Bernanke ha poi aggiunto che «in ogni caso è improbabile una vendita di asset fino al 2015». Riferendosi allo stato dell'economia americana, infine, il numero uno della Fed ha precisato che la banca centrale non ha mai agito in modo passivo e «la ripresa è danneggiata dalla debolezza del mercato immobiliare».
La FED taglia le stime del Pil 2012 a 2,2%-2,7% da 2,5%-2,9% precedente - Dopo avere deciso di lasciare i tassi invariati, La Federal Reserve ha diffuso una revisione delle stime. Per l'anno 2012, la previsione del Pil è stata rivista a 2,2 per cento - 2,7 per cento da 2,5 per cento - 2,9 per cento, la disoccupazione a 8,2 per cento - 8,5 per cento da 8,5 per cento - 8,7 per cento e l'inflazione a 1,4 per cento - 1,8 per cento da 1,4 per cento - 2,0 per cento. La componente «core» dell'inflazione è stata rivista a 1,5 per cento - 1,8 per cento da 1,5 per cento - 2,0 per cento.
Per l'anno 2013, la previsione del Pil è stata rivista a 2,8 per cento - 3,2 per cento da 3,0 per cento - 3,5 per cento, la disoccupazione a 7,4 per cento - 8,1 per cento da 7,8 per cento - 8,2 per cento e l'inflazione a 1.4 per cento - 2.0 per cento da 1,5 per cento - 2,0 per cento. La componente «core» dell'inflazione è stata rivista a 1,5 per cento - 2,0 per cento da 1,4 per cento - 1,9 per cento.
- 02/10/2020 Galloni: «Perché l'Italia va verso il baratro (e come potrebbe salvarsi)»
- 24/08/2020 Carlo Bonomi: «Rischiamo una crisi irreversibile»
- 12/08/2020 Paganini: «Le politiche economiche di questo governo creano solo la decrescita felice»
- 17/06/2020 La speranza di Romano Prodi: «Se facciamo presto con misure economiche tragedia limitata»