19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
E i prezzi cresceranno ancora

Raddoppia l'inflazione nel 2011

Istat: fiammata al 2,8%, record dal 2008. E nei prossimi mesi - avvertono i consumatori e i commercianti - i prezzi lieviteranno ancora per una raffica di rincari, a partire da bollette, pedaggi e benzina

ROMA - Inflazione raddoppiata l'anno scorso, e i prezzi aumenteranno ancora nei prossimi mesi. Nel 2011 - secondo l'Istat - l'inflazione è balzata al 2,8%, quasi il doppio rispetto all'1,5% dell'anno prima, con una fiammata da record negli ultimi anni (solo nel 2008, in recessione, è stata superiore: 3,3%). È stata un'ascesa progressiva durata tutto l'anno, con incrementi di oltre il 3% negli ultimi quattro mesi (a dicembre stabile al 3,3% annuo, ma con un +0,4% rispetto a novembre). E nei prossimi mesi - avvertono i consumatori e i commercianti - i prezzi lieviteranno ancora per una raffica di rincari, a partire da bollette, pedaggi e benzina.
A dicembre - spiega l'istituto di statistica - c'è stata una leggera frenata per la crescita annua dei prezzi dei beni (3,9%, dal 4% di novembre) e un'accelerazione per i servizi (2,5%, dal 2,4% di novembre). Da segnalare, nei servizi, un forte aumento per i trasporti, con un +1,6% congiunturale e un'impennata di cinque decimi di punto percentuale nel confronto annuo (+5%, dal 4,5% di novembre). Segnali di accelerazione moderati anche per le comunicazioni (+2,2% tendenziale, dal 2,1% di novembre).

Confcommercio: Preoccupa l'eredità al 2012 - Dai dati di dicembre, sottolinea la Confcommercio, preoccupa «l'eredità lasciata dal 2011 al 2012, pari all'1,3%». E i rincari dei pedaggi e delle bollette di luce e gas, gli aumenti delle accise sui carburanti e le tensioni sulle materie prime petrolifere, e i possibili nuovi ritocchi dell'Iva, portano «a ipotizzare come anche nell'anno appena iniziato l'inflazione continuerà a registrare tassi d'incremento abbastanza elevati».

Codacons: A gennaio inflazione record - Già a gennaio - aggiunge il Codacons - ci sarà un'inflazione record, che potrebbe arrivare a toccare il 3,6%. Un valore che, «tradotto in termini di costo della vita e al netto dei futuri aumenti delle tasse introdotti dalla manovra Monti, dall'Imu all'Iva, significa una stangata da 1.059 euro per famiglia».