2011 anno d'oro per i titoli di Stato americani, un bene per Obama
I prezzi dei bond con scadenze di 10 anni o più sono cresciuti il 25,6% finora quest'anno. Per trovare cifre simili bisogna andare al 1995, fine della prima presidenza Clinton, quando il ritorno sull'investimento fu del 30,7%
NEW YORK - Nell'agosto scorso gli Stati Uniti hanno perso il rating a tripla A sul debito pubblico che avevano da sempre, con un taglio ad AA da parte di Standard & Poor's. Ma non è stato grave per i titoli di quel debito, che anzi hanno avuto un anno eccezionale: la domanda di bond americani ha raggiunto un record nel 2011, e l'impennata dei prezzi ha prodotto un calo dei rendimenti che si traduce in minori spese per interessi. Ottime notizie per Barack Obama, che nel 2012 affronterà le elezioni con un governo che spende per finanziare il debito molto meno che in passato, nonostante un disavanzo di 1.000 miliardi di dollari all'anno.
I prezzi dei bond con scadenze di 10 anni o più sono cresciuti il 25,6 per cento finora quest'anno. Per trovare cifre simili bisogna andare al 1995, fine della prima presidenza Clinton, quando il ritorno sull'investimento fu del 30,7 per cento. Il motivo secondo gli esperti è la sicurezza relativa di un investimento nel debito americano, nel momento in cui l'Europa dà segnali di instabilità e il resto del mondo rallenta la crescita.
«La domanda è pressoché insaziabile», ha detto a Bloomberg News un esperto di strategie sui tassi d'interesse del Credit Suisse, Ira Jersey, » nel mondo gli asset non a rischio come i bond americani sono sempre meno». Risultato: per ogni dollaro di titoli del debito offerto quest'anno, il Tesoro degli Stati Uniti se ne è visti offrire più di tre.
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