FIAT: Landini, peggiorano le condizioni di lavoro e libertà sindacali
Così il segretario generale della Fiom-Cgil: «Il Governo non può stare a guardare. Fim e Uilm hanno ceduto al ricatto della Fiat, accettando di ridursi a ruolo di sindacato aziendale e corporativo»
TORINO - L'accordo firmato oggi a Torino con la Fiat «peggiora le condizioni di lavoro e limita le libertà sindacali per i lavoratori del Gruppo». Così il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, secondo cui «quell'intesa, che di fatto estende l'accordo di Pomigliano agli 86 mila lavoratori del Gruppo, rappresenta un attacco ai diritti, alle libertà e alla democrazia perché sancisce la cancellazione del Contratto nazionale, senza aver ricevuto alcun mandato dai lavoratori.»
«Inoltre, Fim e Uilm hanno ceduto al ricatto della Fiat, accettando di ridursi a ruolo di sindacato aziendale e corporativo, abdicando così alla loro storia di sindacati confederali. Pensiamo che il Governo - osserva Landini - non possa stare a guardare perché l'accordo separato non dice nulla degli investimenti nel più grande gruppo industriale del nostro Paese e perché mette in discussione le libertà sindacali garantite dalla Costituzione».
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