I tempi lunghi rischiano di mettere in ginocchio le imprese agricole
L’agricoltura in difficoltà chiede un pronto chiarimento del quadro politico e efficaci misure per la crescita. Il presidente della Cia Giuseppe Politi: riponiamo grande fiducia nel capo dello Stato Giorgio Napolitano che saprà individuare la soluzione migliore
ROMA - «La grave crisi politica del nostro Paese rischia di mettere in ginocchio non solo l’economia, ma anche l’intero sistema imprenditoriale. Per questo motivo auspichiamo tempi rapidi per un chiarimento del quadro politico. E’ indispensabile una pronta approvazione della legge di stabilità con le annunciate misure necessarie al risanamento del debito e al sostegno delle imprese. Comunque, riponiamo molta fiducia nell’operato del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che saprà di certo individuare la soluzione migliore che ci permetta di uscire al più presto da questo drammatico impasse». Lo ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi, fortemente preoccupato «per una situazione estremamente complessa che, se non superata nel modo più spedito, può avere conseguenze deleterie e i campanelli d’allarme a livello europeo e internazionale hanno suonato più volte».
«Tutto ciò che è avvenuto in queste ultime settimane -ha aggiunto Politi- testimonia che la situazione è ormai insostenibile ed è quanto mai urgente una via di uscita che permetta di affrontare i problemi in maniera adeguata, dando risposte valide all’Europa e ai mercati dove continua l’assalto ai nostri titoli. L’importante è muoversi in fretta per evitare che lo scenario, già fosco, divenga drammatico».
«Per questa ragione -ha detto il presidente della Cia- riteniamo che le forze politiche debbano mettere da parte visioni particolari e concorrere tutte insieme ad operare scelte di governo utili per fronteggiare la grave situazione».
«Lo scenario, d’altronde, non è certo confortante e diventa molto più difficile per un settore come quello agricolo che -ha rilevato Politi- vive uno stato di grande incertezza e con pressanti problemi. Un’agricoltura che, purtroppo, per il governo non ha la dignità di comparto produttivo. Se a questo si aggiunge la prospettiva di una Politica agricola comune non certo generosa, per gli agricoltori italiani si prospettano solo grandi incertezze. Ecco perché occorre agire in tempi rapidi».
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