5 maggio 2024
Aggiornato 05:30
Prelievo di solidarietà subito

La Manovra è in vigore da oggi

Le norme in Gazzetta già nella tarda serata di ieri. Camusso: «Sarà sciopero generale» ma Bonanni dice no. Monti: «Positiva la svolta di Berlusconi e Tremonti»

ROMA - La manovra bis da 45,5 miliardi è in vigore. Dopo la firma di ieri del Capo dello Stato, il provvedimento è stato pubblicato nella tarda serata sulla Gazzetta Ufficiale. In base al testo pubblicato, il contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 90mila euro e ai 150mila euro si applicherà subito, dal 2011, e sarà di durata triennale.
Ora l'attesa sarà per la riapertura dei mercati di martedì mattina giorno in cui si terrà anche il vertice franco-tedesco.

Le norme contengono anche tagli ai ministeri per oltre 7 miliardi nel 2012 più altri 6,3 nel 2013. Tagli per oltre 6 miliardi anche per le regioni e gli enti locali. Stangata sugli statali con il rinvio di 2 anni della liquidazione del Tfr e il rischio tredicesima se l'amministrazione non risparmia. Più facile inoltre avviare procedure di mobilità per lo spostamento da un'amministrazione all'altra. Slitta la pensione per gli insegnanti che se maturano i requisiti al primo gennaio 2012 dovranno aspettare il primo settembre 2013. Anticipo, nel 2016, per l'innalzamento dell'età pensionabile per le donne a 65 anni.
Tra le misure anche l'eliminazione delle province sotto i 300mila abitanti, la soppressione di alcuni Enti.
Inoltre, tra le misure per la flessibilità del lavoro, è prevista la validità erga omnes dei contratti aziendali che deroghino a quelli nazionale.

Camusso: «Sarà sciopero generale» - Contro la manovra appena approvata dal governo per la Cgil sarà scontro frontale: lo sciopero generale.
Ad annunciarlo è il segretario generale, Susanna Camusso, in un'intervista a Repubblica. La Cgil chiederà anche a Cisl e Uil di unirsi.
«Ancora una volta - afferma la Camusso - vengono colpiti i più deboli e chi paga le tasse. Contro questa manovra - avverte - andremo allo scontro frontale: sciopero generale per il quale chiederemo l'adesione anche a Cisl e Uil». La data della mobilitazione sarà decisa in un incontro del 23 agosto, «una riunione straordinaria dei segretari delle categorie e delle strutture territoriali della Cgil».
Per la Camusso, inoltre il governo ha stravolto il senso dell'intesa firmata con Confindustria, mettendo a rischio l'articolo 18 dello Statuto. «Vuol far saltare a piè pari - afferma - il contratto nazionale. L'accordo tra le parti sociali è stato una soluzione di equilibrio tra le diverse posizioni, qui c'è la volontà di qualcuno di affermare la sua tesi, secondo cui si può fare a meno del contratto nazionale». Per la Camusso, per quanto riguarda l'articolo 18 dello Statuto, «i diritti dei lavoratori dipenderanno dalle condizioni della propria azienda.
C'è il rischio concreto di una proliferazione di accordi pirata, firmati da sindacati di comodo».

Bonanni: «No allo sciopero» - La Cisl continuerà la sua azione di «proposta e di protesta» sulle norme della manovra bis che ritiene vadano cambiate a cominciare dalle tredicesime degli statali. Ma non si unirà allo sciopero generale della Cgil. Lo afferma in un'intervista al Messaggero, Raffaele Bonanni.
«Susanna Camusso - dice - può decidere tutto quello che vuole, tanto ormai è assolutamente evidente che lo fa ad uso interno della Cgil. Se avesse voluto promuovere un'azione di sciopero insieme a Cisl e Uil avrebbe dovuto aprire una discussione cauta, paziente, diplomaticamente efficace».
Invece, per Bonanni, «mette in piazza ogni volta, questioni che riguardano esclusivamente l'assetto interno della sua confederazione di cui ovviamente io non debbo occuparmi». Quanto poi alle misure contenute in manovra, Bonanni boccia quelle che riguardano il pubblico impiego: «è assurdo - dice - che lo Stato possa rifarsi sulle tredicesime dei dipendenti se gli amministratori locali non sono capaci di recuperare soldi da sprechi e inefficienze». Seconod Bonanni inoltre serviva una sforbiciata più decisa alle province e un'azione più incisiva sulle municipalizzate. Positivo invece il giudizio sulle norme che riguardano il mercato del lavoro: «l'autonomia delle parti viene rispettata e ciò che esse stabiliscono a maggioranza ha piena legittimità».

Confcommercio: «Serve la riforma delle pensioni» - Con il varo della manovra aggiuntiva da 45 miliardi di euro, si conferma l'obiettivo del raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013. «E' un obiettivo giusto e necessario. Ma, ai fini del rafforzamento della fiducia nei confronti dell'Italia, è altrettanto necessario che questo obiettivo sia perseguito facendo leva su processi di riordino strutturale e di riduzione della spesa pubblica, sull'avanzamento dell'azione di contrasto e recupero dell'evasione e dell'elusione fiscale, e sul rafforzamento della crescita».Questo il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli sulla manovra che ribadisce il proprio no a un aumento dell'Iva.
Sul versante del riordino della spesa pubblica, per Sangalli «il limite principale della manovra consiste nel non avere affrontato il nodo della revisione dei requisiti anagrafici per il pensionamento. Interventi sul regime delle pensioni di anzianità avrebbero tra l'altro consentito di temperare almeno il ricorso al contributo di solidarietà, che davvero appare una soluzione emergenziale e certamente non in grado di chiedere di più a chi effettivamente ha di piu'. Il contributo di solidarietà aggrava il prelievo a carico dei contribuenti in regola».
«Resta aperta la possibilità- aggiunge Sangalli - di riduzioni lineari del sistema delle vigenti agevolazioni fiscali e di rimodulazione al rialzo delle aliquote Iva. Ipotesi, quest'ultima, rispetto alla quale confermiamo tutta la nostra contrarietà. Perchè colpirebbe i consumi ed i redditi medio-bassi. Perchè indurrebbe inflazione. Perchè, in definitiva, indebolirebbe la crescita».

Monti: «Positiva la svolta di Berlusconi e Tremonti» - Sia il premier Silvio Berlusconi, sia il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, «dopo aver prestato scarsa attenzione alle raccomandazioni rivolte loro per anni dalla Banca d'Italia, si premurano di seguire ora le indicazioni, molto simili, della Banca centrale europea». Queste le parole di un editoriale di Mario Monti sul Corriere della sera, intitolato Un nuovo governo dell'economia in cui l'ex commissario Ue definisce «una svolta positiva» quanto Berlusconi e Tremonti stanno facendo. Tuttavia, avverte, tale svolta «è avvenuta nella precipitazione e perciò con due conseguenze negative».
«Le misure adottate che potrebbero ben chiamarsi 'tassa per i ritardi italiani malgrado l'Europa' e non certo ' tassa per l'Europa' non hanno potuto essere studiate con il dovuto riguardo all'equità e gravano particolarmente sui ceti medi. Inoltre la priorità crescita, pur sottolineata dalla Commissione europea e dalla Bce, rischia di essere vissuta come meno prioritaria nella situazione di emergenza in cui l'Italia è venuta a trovarsi».
Secondo Monti sono la crescita e l'equità, i «due grandi problemi, trascurati nei primi tre anni dalla legislatura», su cui «l'azione del governo, delle opposizioni e delle parti sociali dovrà concentrarsi con un comune impegno come auspica il presidente Napolitano. E ciò ben inteso non a scapito della finanza pubblica ma per rendere più duraturi i progressi realizzati in quel campo».

Dallocchio (Bocconi): La risposta dei mercati sarà positiva - La volatilità dei mercati mette a rischio quanto di buono fa la manovra approvata dal governo. Martedì alla riapertura di Piazza Affari, la risposta della Borsa alla manovra potrebbe essere positiva ma si tratterà di fare poi i conti con quello che accede sulle altre piazze cui la nostra è legata a «triplo filo». Maurizio Dallocchio, docente di Finanza aziendale e Merger and Acquisition dell'Università Bocconi, promuove il governo per le misure approvate ma mette in guardia sulla volatilità dei mercati.
«Mi aspetto - dice - una risposta positiva. Sicuramente da un lato il fatto che in un periodo non tradizionale per l'Italia si sia reagito, dall'altro che ci sia stata una presa di posizione unanime da parte del governo, inoltre considerando il fatto che si è andati con una misura che dovrebbe portare al pareggio di bilancio in un periodo più breve di quanto si possa pensare, tutto questo dovrebbe mettere insieme una reazione positiva dei mercati per noi».

Queste le principali novità contenute nella manovra bis

CONTRIBUTO SOLIDARIETA' - Il prelievo di solidarietà scatterà subito a partire dal 2011 e avrà durata triennale. Pari al 5% per i redditi sopra i 90mila euro e del 10% per quelli superiori ai 150mila euro sarà però deducibile dal reddito complessivo e con la possibilità della clausola di salvaguardia: il contribuente può optare per l'aliquota marginale Irpef al 48%.

TAGLI AI MINISTERI - Arrivano altri tagli ai ministeri per complessivi 8,5 miliardi, 6 mld per il 2012 e 2,5 per il 2013. I ministeri come tutte le amministrazioni dovranno procedere alla razionalizzazione del personale.

STATALI - Prevista una riduzione del personale per ministeri ed enti pubblici dovranno che accorpare gli uffici.
Ministeri, enti pubblici non economici e agenzie nazionali dovranno procedere ad accorpamenti delle unità organizzative dirigenziali secondo un criterio di razionalizzazione, eliminazione delle duplicazioni e accentramento delle attività di supporto per realizzare ulteriori economie di scala. È pevista anche la diminuzione della dotazione organica del personale assegnato. In tal caso la riduzione viene calcolata non sulle unità di personale bensì sulla spesa complessiva, che dovrà ridursi in misura non inferiore al 10%.
Più facili inoltre gli spostamenti del personale. Spostato di 2 anni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, il conferimento del Tfr.

MONOPOLI E TABACCHI - Previste entrate per 1,5 miliardi da nuove lotterie o dalla variazione dell'assegnazione della percentuale della posta di gioco a montepremi, dalla misura del prelievo erariale unico, nonchè dalla percentuale del compenso per le attività di gestione ovvero per quella dei punti vendita. Aumenti anche per le sigarette.

ROBIN HOOD TAX PER IL SETTORE ENERGETICO - Sale del 4% l'addizionale Ire per le aziende energetiche. La Robin Hood tax passa dal 6,5 al 10,5%. A versare saranno anche tutte le aziende energetiche, anche quelle attive nel settore rinnovabile, con un fatturato superiore ai 10 milioni. Il governo stima maggiori entrate non inferiori a 1.800 milioni di euro per l'anno 2012 e 900 milioni di euro per gli anni 2013 e 2014.

MUNICIPALIZZATE - Previsti 500 milioni, 250 al 2013 e 250 al 2014, per gli investimenti in infrastrutture di quegli enti territoriali che procedano, rispettivamente, entro il 31 dicembre 2012 ed entro il 31 dicembre 2013, alla dismissione di partecipazioni azionarie in società esercenti servizi pubblici locali di rilevanza economica, diversi dal servizio idrico.