28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
La crisi del debito

Tensione su Europa, Milano -2,5%, pressioni sui titoli di Stato

Spread sui Bund sfiorano il record, giù Wall Street mentre sale ancora l'oro

MILANO - Si accentua ulteriormente la debolezza sui mercati europei, coinvolgendo nuovamente anche l'Italia che a dispetto della manovra sui conti pubblici appena approvata subisce nuove tensioni sui titoli di Stato, assieme a forti ribassi della Borsa di Milano. Le pressioni si fanno sentire in termini di aumenti dei rendimenti richiesti alle emissioni italiane già scambiate sul mercato: oggi sui Btp decennali i tassi retributivi sono tornati sopra la soglia psicologica del 6 per cento, fino al 6,03 per cento per poi moderarsi in parte nel pomeriggio al 5,97 per cento. Questo porta a nuovi ampliamenti del differenziale (spread) di rendimento rispetto ai titoli equivalenti della Germania, i Bund che fanno da riferimento per tutte le emissioni pubbliche nell'area euro.

Lo spread Btp-Bund è risalito fino a 337 punti base: materialmente significa che per trovare acquirenti disposti ad assumersene il rischio, le emissioni italiane già in circolazione devono offrire un rendimento di 3,37 punti percentuali superiori alle tedesche. Su questo tipo di titoli i rendimenti risultano da un rapporto inversamente proporzionale con il prezzo: se questo cala i rendimenti aumentano. Le tensioni risultano generalizzate sulle emissioni di tutti i paesi dell'area euro sui quali vi siano delle criticità di bilancio, e se l'Italia ha un deficit relativamente contenuto risente del suo elevato debito pubblico. Lo spread Btp-Bund è ormai poco distante dal recente record dal lancio dell'euro toccato nei giorni scorsi, oltre 340 punti base. Sui bond decennali della Grecia i rendimenti hanno segnato un nuovo record oltre il 17 per cento.

Intanto alla Borsa di Milano l'indice Footsie-Mib accelera i cali al meno 2,53 per cento, mentre Londra segna un meno 1,29 per cento, Parigi meno 1,89 per cento, Francoforte meno 1,49 per cento. Giù anche l'euro, a 1,4034 dollari.

Ma la tensione non è solo confinata in Europa: negli Usa il presidente Barack Obama ha messo in guardia nei giorni scorsi da un «armageddon» economico che si scatenerebbe se con i repubblicani non si troverà un accordo per aumentare i limiti sul deficit di bilancio. Senza una intesa operative per il 2 agosto gli Usa finirebbero in default tecnico. A metà mattina a Wall Street il Dow Jones cade dell'1,12 per cento, il Nasdaq segna un meno 1,16 per cento. In controtendenza l'oro, il bene rifugio per eccellenza che proprio sulla scia dei recenti allarmismi ha registrato il rally rialzista più prolungato dagli anni '80, secondo Cnbc, che oggi ha portato l'oncia fin sopra la soglia dei 1.600 dollari.