18 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Stretta finale sul debito

Obama: Accordo subito o default

Il Presidente americano: «Intesa possibile con proposte serie entro 24-36 ore»

NEW YORK - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è detto fiducioso di riuscire a trovare un accordo per ridurre il disavanzo federale se vengono avanzate proposte serie «entro le prossime 24-36 ore». La tempistica è stata indicata ieri sera, quindi, de facto, resta un giorno per arrivare a un'intesa, fondamentale per scongiurare l'ombra del default tecnico, che diverrà realtà il prossimo 2 agosto se Congresso e Casa Bianca non approvano una norma per innalzare il tetto del debito, fissato per legge a 14.294 miliardi di dollari.

«Ho ancora speranza che un grande compromesso possa essere raggiunto», ha detto Obama in una conferenza stampa alla Casa Bianca. «Tutti vogliono evitare il default», ha proseguito il presidente: il tempo a disposizione «è quasi scaduto». Se i repubblicani mi presentano «un piano serio per la riduzione del deficit e del debito sono pronto a muovermi», ha aggiunto il presidente, «anche se saranno necessarie decisioni difficili».

Il presidente ha quindi criticato le proposte presentate finora dai conservatori, definendole «non serie». Nessuno vuole imporre altri sacrifici a carico del ceto medio, dei lavoratori», e il default dell'America sarebbe come «un aumento delle tasse per tutti», ha spiegato Obama.

Il negoziato, secondo Obama, deve superare un ostacolo su tutti, quello della pregiudiziale ideologica di una parte dei repubblicani: qualsiasi taglio alla spesa deve essere bilanciato da un aumento delle entrate. Il principio, secondo Obama, è semplice: non si tagliano servizi alla classe media mantenendo gli incentivi alle multinazionali farmaceutiche e petrolifere, non si tolgono i sussidi ai disoccupati che cercano lavoro mantenendo gli sgravi fiscali per i milionari. «L'ottanta per cento degli americani è a favore di un approccio bilanciato».

Se il 'grande' compromesso non potrà essere raggiunto resta sul tavolo il 'piccolo' compromesso: l'innalzamento del tetto sul debito per evitare il default.