28 agosto 2025
Aggiornato 02:00
Manovra | Politica energetica

Rinnovabili, Romani: Nessun taglio agli incentivi

«E' la decisione del Consiglio dei Ministri: diremo no alla proposta Calderoli»

ROMA - Nessun taglio degli incentivi alle fonti rinnovabili. Lo ha chiarito ancora una volta il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, a margine dei lavori sulla manovra in Senato dopo il pressing crescente della Lega a reintrodurre la misura contenuta nelle bozze preliminari della manovra prima del varo del Cdm, che prevede una riduzione del 30% degli incentivi alle fonti rinnovabili con un conseguente taglio del 3% sulle bollette della luce.
«Per quanto mi riguarda non ci sarà» il taglio agli incentivi e alle fonti rinnovabili, ha dichiarato Romani, e questa «è la posizione del governo. E' una decisione del Cdm che non si approvasse la proposta Calderoli per un ulteriore taglio del 30% degli incentivi. Io come Letta - ha concluso - rimaniamo fedeli alla decisione del Cdm».

DI PIETRO: INCENTIVARLE - «Incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell'efficienza e del risparmio energetico, nonché lo sviluppo sostenibile»: e' la richiesta avanzata dal leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, promotore del referendum contro il nucleare, in una proposta di legge cofirmata dai parlamentari del suo gruppo. «Il risultato del referendum di giugno e' stato nettissimo», dice Di Pietro sottolineando la «totale sconfessione dei cittadini circa le scelte effettuate dal Governo su questa materia».
«La proposta di legge - rileva Di Pietro - vuole essere un parziale contributo per il raggiungimento degli obiettivi posti dall'Unione europea con il cosiddetto «Pacchetto energia-clima», e vincolanti anche per il nostro Paese, e per rispondere alla volontà espressa dai cittadini con il voto referendario».