18 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Ancora non risolto il giallo del taglio degli incentivi nella manovra

Senza rinnovabili saltano 200 mila posti di lavoro

Intanto gli Stati Uniti stanziano 4,5 miliardi dollari per tre impianti fotovoltaici in California

ROMA - Il giallo del taglio agli incentivi per le rinnovabili non è ancora risolto del tutto, anche se alcuni ministri come Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani assicurano che le richieste della Lega sono state sconfitte.

CON GLI INCENTIVI SALTEREBBERO ANCHE 200 MILA POSTI DI LAVORO - Intanto però si fanno i conti su gli effetti che la scure provocherebbe qualora calasse sulle aziende del settore. Secondo i calcoli più recenti migliaia di imprese, con il blocco degli incentivi, sarebbero a rischio fallimento e sarebbero perlomeno 200 mila i posti di lavoro ad andare in fumo.
Salterebbero inoltre i 250 mila posti di lavoro previsti per il 2020 da uno studio Gse-Bocconi che ha ipotizzato lo sviluppo delle rinnovabili elettriche. Altri 200 mila posti finirebbero per essere cancellati dalle previsioni stimate dal Kyoto Club in base alla crescita delle rinnovabili termiche e dell’efficienza energetica.

PER IL MINISTRO ROMANI IL RISPARMIO SULLA BOLLETTA DEGLI ITALIANI SAREBBE SOLO DEL 3% - Insomma qualora il giallo si risolvesse a danno delle rinnovabili il danno suonerebbe come una sorta di «de profundis» per tutto il settore.
Con quale vantaggio immediato per i cittadini? Il ministro Romani ha calcolato che il risparmio su quanto gli italiani pagano per la bolletta elettrica non supererebbe il 3 per cento.
A fronte di questo riduzione immediata della bolletta ci sarebbe, per contro, la cancellazione di quell’1 per cento del Pil dovuto a questo settore e quindi l’ azzeramento del già magro sviluppo dell’economia italiana.

LO SVILUPPO DELLE RINNOVABILI SOPRATTUTTO AL SUD, MA IL COSTO DELL’ELETTRICITÀ PESA AL NORD - Come è possibile che Bossi e la Lega non abbiano calcolato tutto questo? La risposta a questa domanda va cercata, come accade sempre più spesso, in un problema di territorio: lo sviluppo delle rinnovabili si sta concentrando soprattutto al Sud, dove i terreni agricoli rendono poco e quindi i proprietari si rendono maggiormente disponibili ad accogliere il fotovoltaico e le le pale dell’eolico. Mentre a pagare il sovrapprezzo in bolletta elettrica dell’operazione rinnovabili sono principalmente le piccole aziende del Nord.

NEGLI USA IL PROBLEMA RINNOVABILI E’ NAZIONALE - Forse a capire come ci si deve comportare per gestire al meglio il nuovo processo energetico può aiutare questa notizia che arriva da oltre Oceano: il Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti ha stanziato 4,5 miliardi di dollari (oltre 3 miliardi di euro) in favore di tre impianti fotovoltaici che l'americana First Solar ha in programma di realizzare nella California meridionale. Si tratta del più grande finanziamento pubblico mai assegnato a una singola società nel settore delle energie rinnovabili.

IL FOTOVOLTAICO IN CALIFORNIA, IL MIGLIORAMENTO DELL’AMBIENTE IN TUTTO IL PAESE - Lo stanziamento è stato concesso sotto forma di prestiti garantiti: ovvero il governo si impegna a farsi carico di una parte dei debiti contratti dall'azienda per i progetti in questione, nel caso si trovi nell'impossibilità di pagarli. Con questa copertura l'azienda può reperire con molta più facilità i fondi necessari. In questo caso il gruppo degli investitori comprende già diverse banche, fra cui la Goldman Sachs, la Citibank e la Royal Bank of Scotland.

IL DIPARTIMENTO PER L’ENERGIA HA GIÀ INVESTITO IN RINNOVABILI 35 MILIARDI DI DOLLARI - I tre progetti prevedono in tutto oltre 20 milioni di pannelli fotovoltaici a film sottile in tellururo di cadmio, per una potenza totale di 1.330 MW. In tutto, secondo First Solar, i tre impianti soddisferanno il fabbisogno elettrico di circa 275.000 famiglie americane, con un risparmio ambientale stimato in oltre 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all'anno.
Con questa decisione il totale dei finanziamenti stanziati dal DOE per progetti di energie pulite è salito a 38 miliardi di dollari (26 miliardi di euro).