Grecia e Spagna alla prova dei mercati
Timori per il rischio default di Atene. Faro di S&P sull'Italia, ma non ci sono pericoli imminenti
ROMA - Sarà una settimana decisiva quella che si apre oggi sui mercati europei con timori di grande tensione per il rischio default della Grecia e per le ipotesi, peraltro smentite, di un'imminente ristrutturazione del debito. Pericoli che riguardano da vicino anche un altro paese nell'occhio del ciclone come la Spagna, dove ieri si è votato per il rinnovo dei consigli comunali di tutto il paese e dove sta crescendo la protesta dei giovani, gli indignatos, che da giorni occupano Puerta del Sol a Madrid. La situazione spagnola, seppur ancora non acclarata, per molti economisti è considerata anche peggiore rispetto a quella della Grecia. Un faro, intanto, è stato acceso sabato anche sull'Italia il cui outlook è stato tagliato dalla agenzia di rating Standard& Poor's che vede «aumentati rischi nell'attuazione del piano di riduzione del debito pubblico». L'Italia, tuttavia, non corre alcun pericolo imminente, spiegano gli economisti che però mettono in guardia sulla necessità di intervenire rapidamente per evitare una possibile bancarotta fra 4-5 anni.
La crisi greca tiene quindi sotto scacco i mercati, spaventati dalla eventualità che la situazione precipiti rapidamente verso il fallimento del paese e contagi anche altre economie. Una situazione che ha portato venerdì l'agenzia di rating Fitch a declassare nuovamente i titoli di Atene, con la valuta unica europea che oramai ha perso il 5% dall'inizio del mese. La prossima settimana non si annuncia facile sui mercati nemmeno per la Spagna, la quarta economia della zona euro, colpita anch'essa da timori di 'contagio'. Nonostante le riforme varate dal governo Zapatero la sua economia viene tuttora considerata da molti come vulnerabile alle turbolenze nel comparto bancario e sui mercati del debito con un sensibile ampliamento dei differenziali di rendimento rispetto al 'porto sicuro' dei titoli tedeschi.
Ma in questo terremoto sui mercati, esistono rischi concreti per l'Italia? Secondo gli analisti i pericoli restano alti sul fronte della speculazione internazionale, soprattutto per via dell'alta esposizione del debito italiano. Tuttavia, l'alto livello del risparmio delle famiglie italiane, la tenuta del bilancio pubblico e il limitato impatto della crisi sulle banche, mette al riparo, almeno per ora, il paese dall'ipotesi di default. Ma senza azioni immediate nel pubblico e nel privato l'Italia nel giro di qualche anno, avvertono gli esperti, rischia di seguire la scia della Grecia. Preoccupa soprattutto il livello di un debito pubblico che viaggia verso quota 1.900 miliardi di euro e c'è scetticismo sulla durata del rigore nella gestione del deficit di bilancio. Ma i numeri al momento inducono a considerare la possibilità di un contagio come un'eventualità remota. L'Italia si basa ancora su una struttura abbastanza tradizionale con poca finanza e più industria. Fattore che, insieme ad altri, induce a ritenere il Paese in una posizione assai diversa da quella della Grecia, dell'Irlanda e dei paesi iberici.
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