Terremoto in Giappone, la stima dei danni sale a 210 mld di euro
Oggi l'esecutivo ha deciso di chiedere al Parlamento il via libera a un extra deficit da circa 4.000 miliardi di yen
ROMA - Duecentodieci miliardi di euro e senza calcolare il disastro radioattivo di Fukushima: è la stima ufficiale del governo del Giappone sui danni seguiti a terremoto e tsunami che hanno devastato l'Arcipelago a inizio marzo. Oggi l'esecutivo ha deciso di chiedere al Parlamento il via libera a un extra deficit da circa 4.000 miliardi di yen, o 33 miliardi di euro, con cui avviare la ricostruzione nel nord est del paese, l'area più danneggiata dalla tragedia. E ora i danni totali vengono quantificati in 25.000 miliardi di yen, o 210 miliardi di euro.
Ma appunto senza calcolare quello che costerà l'incidente più grave causato dal cataclisma: i danni alla centrale nucleare costiera di Fukushina e le relative perdite radioattive. Il voto del Parlamento nipponico sull'extra deficit è atteso per il 28 aprile.
Intanto a sempre a riprova della gravità dei danni causati da sisma, Toyota ha riferito che bisognerà aspettare fino alla fine dell'anno per riuscire a normalizzare la produzione nell'Arcipelago. Gli impianti hanno ripreso a produrre solo al 50 per cento, tra ristrettezze delle forniture sulla componentistica.
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