Governo oggi in aula su rinnovabili su iniziativa del Pd
Ieri annunciato a sorpresa lo stop dei programmi nucleari
ROMA - Il Governo risponderà oggi nel question time alla Camera ad una interrogazione del gruppo Pd a prima firma Bersani sull'adeguamento dei fondi per le energie rinnovabili.
«I prevedibili effetti perversi prodotti dal decreto legislativo dello scorso marzo sulle fonti energetiche rinnovabili si stanno rivelando in tutta la loro gravità: chiediamo al governo - si legge - quando intenda assumere le necessarie iniziative per emanare il provvedimento correttivo, per adeguarsi agli indirizzi proposti a più riprese dal Parlamento e per dare risposte alle incertezze del settore, dopo il drammatico arresto della crescita delle fonti rinnovabili in Italia».
Ieri è giunto a sorpresa lo stop alla realizzazione di nuove centrali nucleari in Italia come deciso dallo stesso governo Berlusconi. L'aula del Senato, con ogni probabilità, fra oggi e domani farà suo un emendamento al decreto omnibus dell'Api di Francesco Rutelli che di fatto blocca l'attuazione del piano nucleare del governo Berlusconi, trasformando la moratoria di un anno, annunciata dopo il disastro di Fukushima, in una cancellazione sine die dei programmi di realizzazione di nuovi impianti.
L'opposizione, da Rutelli al Pd al terzo polo passando gli stessi promotori del referendum fra i quali Di Pietro e i Verdi hanno ascritto a propria «vittoria» il fermate tutto accettato dal governo sul nucleare. Ma al contempo ha denunciato a gran voce la convinzione che il ripensamento dell'esecutivo non sia figlio dell' effetto Fukushima ma bensì dell' effetto quorum referendario. Secondo la maggior parte dei sondaggi infatti, la consultazione referendaria del 12 e 13 giugno su nucleare, acqua pubblica e abrogazione della legge sul legittimo impedimento, avrebbe potuto raggiungere il quorum grazie al quesito sul nucleare, essendovi una forte maggioranza di elettori convinta e determinata ad andare alle urne per dire di no.
Con il venir meno del referendum sul nucleare quale effetto della nuova versione del decreto omnibus all'esame del Senato e che per questo dovrà tornare alla Camera, invece, il quorum sugli altri due quesiti, acqua e legittimo impedimento, sarebbe molto già difficile da raggiungere. Ragione per la quale il Pd ha parlato di «nuova legge truffa antireferendaria» e Antonio Di Pietro ha tuonato: «Il governo tenta ancora con un colpo di mano di truffare gli italiani; vede persa la partita referendaria e allora tenta di farla saltare. Siccome saremmo felici di una vera e definitiva scelta contro il nucleare, sfideremo il Parlamento a essere chiaro e votare completamente l'abrogazione della legge come richiesto dal referendum».
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