Caos in Libia, greggio sopra 102 dollari a New York
Future ad aprile hanno chiuso in rialzo di 2,54 dollari (+2,6%)
NEW YORK - Nuova giornata di rialzi per il petrolio. Il prezzo sui listini di New York ha superato 102 dollari al barile, mentre in Libia, il paese africano con le maggiori riserve di greggio, le milizie fedeli a Muammar Gheddafi si scontrano con le forze ribelli in quella che ormai assomiglia molto ad una guerra civile. In diverse zone del paese le produzione si è completamente bloccata. La crisi libica, fanno notare gli analisti, coincide proprio con l'aumento della domanda di petrolio da parte degli Stati Uniti per sostenere la ripresa economica del paese.
I future sul greggio con scadenza ad aprile hanno chiuso in rialzo di 2,54 dollari, il 2,6%, a quota 102,2 dollari al barile. Da metà febbraio, quando sono cominciate le manifestazioni in Libia, il greggio a New York è salito di 17 dollari al barile, il 19%, e il prezzo al dettaglio è aumentato di 25 centesimi al gallone. Complessivamente gli automobilisti americani pagano 94,9 milioni di dollari al giorno in più per la benzina. In Europa, invece, il petrolio di qualità Brent, quotato a Londra, è salito del 13 per cento.
Secondo fonti del governo libico, la produzione nella parte est del paese è calata di almeno il 50% dall'inizio della rivolta. Ma secondo analisti internazionali la flessione potrebbe essere molto maggiore. La Libia, in condizioni normali, produce circa 1,6 milioni di barili al giorno (il 2% della produzione mondiale), la maggior parte dei quali destinati all'Europa.
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