1 maggio 2024
Aggiornato 03:00
Nucleare

Consulta: serve parere Regione per autorizzare impianti

Parzialmente incostituzionale l'articolo 4 del D. Lgs 31/2010. Il provvedimento prevedeva solo intesa con Conferenza unificata

ROMA - La Corte costituzionale ha parzialmente bocciato l'articolo 4 del decreto legislativo sulla costruzione delle centrali nucleari: prima del via libera della Conferenza unificata, hanno deciso i giudici delle leggi, ci vuole il parere della Regione interessata.

Sul provvedimento la Consulta, relatore della decisione il presidente Ugo De Siervo, ha dichiarato inammissibili o infondati tutti gli altri ricorsi presentati nella quasi totalità dalle regioni Puglia, Toscana ed Emilia Romagna, ma ha dichiarato «l'illegittimità costituzionale dell'art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31 (Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell'esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell'articolo 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99) nella parte in cui non prevede che la Regione interessata, anteriormente all'intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere in ordine al rilascio dell'autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari».

L'articolo 4 del decreto legislativo 31 del 15 febbraio 2010 è quello sulla 'Autorizzazione degli impianti nucleari' e recita, nella versione parzialmente censurata dalla Corte costituzionale: «La costruzione e l'esercizio degli impianti nucleari sono considerate attività di preminente interesse statale e come tali soggette ad autorizzazione unica che viene rilasciata, su istanza dell'operatore e previa intesa con la Conferenza unificata, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, secondo quanto previsto nel presente decreto legislativo».

Non basta quindi, per la Consulta, l'intesa con la Conferenza unificata, che è la sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali, ma occorre prima acquisire il «parere» della Regione nella quale verrà realizzato l'impianto.