«Redditi delle imprese agricole a rischio»
Confagricoltura: «Rischi per il continuo e diffuso incremento dei costi di produzione. I prezzi agricoli fanno da argine all'inflazione»
ROMA - Il riaccendersi dell’inflazione preoccupa gli imprenditori agricoli che, pur costretti a subire un calo dei redditi nel 2010, continuano a contribuire a frenare il caro-vita.
«Lo scorso dicembre – commenta Confagricoltura – i prezzi del «paniere» della spesa delle famiglie italiane (i beni acquistati con maggiore frequenza) sono saliti del 2,2% su base annua e dello 0,3% rispetto al mese precedente. Con un tasso d'inflazione annuo all'1,5% (+0,4% su base mensile). Nel corso del 2010 i listini dei generi di maggior consumo, dagli alimentari ai carburanti, sono mediamente saliti del 2% rispetto allo 0,8% dell’anno precedente. Se a questo si aggiunge l’impennata del prezzo della benzina in Italia, salita ad 1,50 euro al litro, e il tasso d’inflazione nell’eurozona, cresciuto al 2,2% la situazione appare davvero allarmante. Un problema ben chiaro allo stesso presidente della Bce, Trichet, che avverte come le pressioni inflazionistiche, attualmente sotto controllo, potrebbero salire».
In tutto ciò, i prezzi dei prodotti agricoli, confermando le stime di Confagricoltura diffuse ad inizio mese, subiscono nel 2010 un aumento di solo lo 0,2%, largamente inferiore all’andamento dei rincari medi complessivi.
E Confagricoltura prosegue: «Il continuo e diffuso incremento dei costi di produzione, al quale non ha corrisposto nel 2010 un lievitare dei listini dei prodotti agricoli, ha determinato un calo del reddito delle imprese italiane del settore, che, nel consuntivo 2010, secondo Eurostat, è risultato in calo del 3,3%. L’inversione di tendenza non può che avviarsi con interventi che garantiscano maggior competitività, come una maggior aggregazione e politiche differenti a seconda della tipologia aziendale».