20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
I dati dell'Istat

«Inflazione fuori da ogni logica»

Federconsumatori: «In assenza di interventi per rilanciare la domanda di mercato e arginare le speculazioni, il 2011 si prospetta ancora peggiore»

ROMA - «Il dato relativo all’inflazione registrata nel 2010 si conferma gravissimo e, come abbiamo denunciato instancabilmente durante tutto il corso dell’anno, è in piena contraddizione con i principali indicatori economici.» – dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti.
Tutti i segnali testimoniano una situazione a dir poco allarmante: dal crollo del potere di acquisto (-9,6% dal 2007 ad oggi), a quello dei consumi (-1,5% nel 2008, -2,5% nel 2009 e del -2% nel 2010, per una caduta complessiva del -6% negli ultimi 3 anni), alla contrazione dell’indebitamento da parte delle famiglie. Come se non bastasse cassa integrazione e licenziamenti non accennano ad arrestarsi, continuando ad innescare un pericoloso circolo vizioso dal quale sarà difficile uscire se non si correrà ai ripari al più presto.
In uno scenario simile la crescita media del tasso di inflazione dell’1,5% rappresenta la prova che qualcosa non sta andando per il verso giusto.

SOTTOSTIMATA - Ma vi è di peggio, l’inflazione a questi livelli risulta, a nostro avviso, ancora sottostimata. Infatti, gli aumenti registrati nel 2010 sono decisamente più elevati, basti pensare che il solo tasso aumento dei prezzi relativi ai beni acquistati con alta frequenza, formalmente, è pari al 2%, ma, secondo i nostri studi, raggiunge addirittura il + 3,2-3,3% . Oltretutto a questo si aggiungeranno ulteriori rincari che hanno già iniziato la loro corsa con il nuovo anno, con ricadute che, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ammonteranno a 1.016 Euro a famiglia nel 2011.
È evidente che, così, non si può andare avanti. Le famiglie non ne possono più, sia dei continui rincari e della difficoltà che devono affrontare ogni giorno, sia dell’inerzia del Governo di fronte a tale situazione.
Per questo non si può più aspettare: oltre a intervenire disponendo controlli e verifiche nei confronti di chi mette in atto intollerabili speculazioni, evitando ulteriori aumenti di prezzi e tariffe, è indispensabile avviare misure a sostegno del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso, a partire da una detassazione di almeno 1200 Euro annui.
In assenza di misure che vadano in questa direzione, quello alle porte si prospetta come un anno ancora peggiore di quello appena trascorso, anche grazie al pessimo «contributo» fornito dalle manovre attuate dal Governo che, come al solito, ricadranno sulle famiglie.