Sacconi: su sfida competitività Cgil sarà della partita
Intervista del Ministro del Welfare a Repubblica: «Fuori solo i più ideologizzati. L'accordo Fiat dimostra plasticamente che anche in Italia i salari possono crescere»
MILANO - Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ne è convinto: alla fine, nella sfida per aumentare la competitività delle imprese italiane, anche la Cgil sarà della partita. In un'intervista a Repubblica, il ministro afferma: «Sono fiducioso, la Cgil alla fine sarà della partita perchè il sindacato italiano nella sua grandissima maggioranza è disponibile, come in molti casi ha già dimostrato, ad accrescere la produttività del lavoro. Fuori da questo progetto rimane una ridotta ideologizzata».
Parlando dell'intesa per Mirafiori, non sottoscritta da Fiom-Cgil, nell'intervista a Repubblica il ministro difende poi l'accordo, sottolineando che nessun diritto è stato intaccato. «Quell'accordo - sostiene - dimostra plasticamente che anche in Italia i salari possono crescere». Sacconi assicura poi che non sarà il governo a preparare una legge sulla rappresentanza sindacale, perchè questa «è materia tipicissima delle parti sociali» e che saranno imprese e sindacati a scrivere pure il nuovo Statuto dei lavori.
Alla domanda su come pensa che la Cgil possa essere coinvolta in questo cambiamento in atto, Sacconi risponde: «Ho fiducia nel confronto aperto tra le parti sulla competitività. Nell'intervista di Susanna Camusso proprio a Repubblica ho colto alcuni accenti positivi e la sua giusta speranza di poter condividere con le altre organizzazioni sindcali e con la Confindustria un quadro di regole funzionali alla maggiore competitività. E non potrà che essere un quadro flessibile. Mi pare un passo avanti».
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