28 agosto 2025
Aggiornato 04:30
Crisi economica

Tremonti: eolico? In Italia non ci sono mulini a vento

Il Ministro dell'Economia: «Se firmo assegni il conto lo pagano gli italiani. I politici devono essere onesti anche nel dire le cose come stanno»

CORTINA - «Gli italiani, e altri, sanno che i politici devono smettere di fare il discorso 'io vi firmo l'assegno', perché se firmo l'assegno i conti li pagate voi». Questo uno dei passaggi del discorso del ministro dell'Economia Giulio Tremonti al convegno del Pdl veneto. «Una cosa che stiamo imparando - ha aggiunto - è che gli italiani sono intelligenti e che i politici devono essere onesti anche nel dire le cose come stanno».

MEZZOGIORNO - «Forse è chiaro a tutti che non si può continuare con la politica fatta finora. Quale politica è stata fatta finora? E' molto semplice. Nel sud manca lo Stato. E la questione meridionale è una questione nazionale». Così il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, secondo cui «ognuno che governa una regione ha una logica che non coincide con la logica della nazione». Per Tremonti, «Lo Stato deve fare lo Stato, deve fare l'ordine pubblico, le opere pubbliche. Il passante di Mestre è stato fatto in tre quattro anni. Magari in Spagna l'avrebbero fatto in due. Però al passante ci passi. La Salerno Reggio Calabria è ferma da quattordici anni ed è stata bloccata da 120 attentati in un solo lotto. E lì non è che sono mancati i soldi. E' successo qualcos'altro». «Deve tornare lo Stato - ha ripetuto il ministro - La Calabria non ha più la contabilità sulla sanità. E ti dicono che viene fatta per tradizione omerica. E cioè per narrativa. Il governo Berlusconi ha mandato la Guardia di Finanza a rifare la contabilità della Calabria. E questo vuol dire mandare lo Stato a fare lo Stato».

CRESCITA - La sfida del governo è «come competere nella crescita senza la leva della sfera pubblica» perché la crescita «non può essere più finanziata col debito pubblico. Certamente l'Italia ha un problema di crescita, adesso, non che la crisi è finita, ma proprio perché siamo in terra incognita dobbiamo lavorare su altro».
Il ministro ha ricordato quando, il secondo fine settimana di maggio, «abbiamo visto la morte in faccia quando il crollo della Grecia ci ha portato quasi sull'orlo dell'abisso. Poi dopo quei giorni è tutto cambiato in un modo relativamente positivo». Tremonti ha sottolineato il «ruolo straordinario giocato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E' stato creato, fondamentalmente, un sistema un po' diverso da quello che c'era prima».

L'EOLICO E' UNA BALLA - L'Italia è più penalizzata di altri Paesi europei perché ha il peso maggiore del costo dell'energia: noi importiamo energia, mentre tutti gli altri Paesi europei stanno investendo sul nucleare, noi facciamo come quelli che si nutrono mangiando caviale, e non è possibile. Non dobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell'eolico», ha proseguito Tremonti. «Vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento? Quello dell'eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare».

FEDERALISMO - Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti assicura che il federalismo fiscale «è in pista» e sarà realizzato in maniera «lenta, progressiva e prudente» portando «buoni risultati nell'interesse di tutti. La base del federalismo fiscale, il federalismo municipale, è stato disegnato in accordo con i sindaci; E pensiamo che funzioni. Quando sarà legge - ha proseguito Tremonti - voi pagate una tassa vendendo un appartamento, ma non la pagherete più al governo, ma al sindaco. e comincerete fare il collegamento vedo, voto, pago».
Col federalismo, ha aggiunto Tremonti dopo aver fatto esempi sulle differenze dei costi della sanità in regioni diverse, «Noi non tagliamo i servizi. Tagliamo i soldi ai ladri».