I precari interrompono lo sciopero della fame
«Vogliamo vivere per una scuola di qualità senza propaganda»
ROMA - Da giorni erano in sciopero della fame contro i tagli ai precari della scuola e contro le politiche sull'istruzione del ministro Maria Stella Gelmini, ma oggi dopo le parole di ieri del titolare del ministero a viale Trastevere hanno deciso di interrompere la protesta. «Volevamo parlare con la Gelmini ma lei non ha voluto: in fondo sapevamo che non sarebbe successo, abbiamo di deciso di smettere lo sciopero della fame, vogliamo vivere per continuare a lottare», dice Caterina Altamore che da otto giorni non mangiava. Insieme a lei, davanti Montecitorio, in una tenda stazionava un altro precario, Giacomo Russo, che oggi anche lui ha interrotto lo sciopero dopo 17 giorni.
«Noi non chiediamo l'assunzione di tutti i precari in graduatoria - dice Caterina - ma dei posti ci sono e vanno riempiti. Alla Gelmini volevamo spiegare che non ha fatto una riforma, ma solo dei tagli. La scuola pubblica deve essere di qualità: basta con la propaganda, vogliamo una politica seria».
Lo sciopero della fame è stato interrotto ma, spiegano due precari, il presidio davanti la Camera dei deputati rimane, nell'attesa di organizzare nuove iniziative: «Pensiamo a una assemblea nazionale del mondo della scuola che lanci una manifestazione nazionale unitaria tra sindacati, gruppi e ricercatori del mondo della conoscenza». Oggi intanto, alle ore 17, è previsto in piazza Montecitorio un flash mob organizzato dal Popolo Viola, mentre in serata si terrà una fiaccolata dei ricercatori precari.
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