19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Consumatori

Inflazione, Federconsumatori: dato sottostimato

«Le ricadute per gli aumenti del 2010, infatti, raggiungeranno queota di 1118 euro a famiglia»

ROMA - Continua a rappresentare un segnale di forte allarme il tasso di inflazione all’1,6% ad agosto.
Un dato che, francamente, consideriamo inverosimile, dal momento che i principali indicatori economici non fanno altro che confermare una situazione di profonda crisi.
I consumi, infatti, continuano a contrarsi, intaccando anche il settore alimentare, l’onda lunga di cassa integrazione e disoccupazione non accenna ad arrestarsi, anzi sta pericolosamente lievitando, ed il potere di acquisto delle famiglie si riduce, così, di giorno in giorno: secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dal 2007 ad oggi, ha conosciuto un crollo del -9,6%.
Di fronte a questo scenario, la crescita del tasso di inflazione, non solo appare in piena contraddizione con gli indicatori della situazione economica del Paese, ma desta anche forti dubbi circa la presenza di speculazioni, ancora più gravi ed inaccettabili visto il disagio sempre più evidente delle famiglie.

DATI SOTTOSTIMATI - C’è da sottolineare inoltre, purtroppo, che tale dato, secondo i nostri studi, appare ancora sottostimato e comunque comporterebbe, già di per sé, una ricaduta di 485 Euro annui a famiglia. Secondo le nostre stime, invece, anche per effetto delle consistenti spese che aspettano gli italiani al rientro dalle vacanze (per quei pochi che se le sono potute permettere), la stangata di aumenti nel 2010 raggiungerà l’impressionante cifra di 1118 Euro a famiglia, contribuendo a comprometterne ulteriormente la capacità di acquisto.
«È urgente intervenire per invertire tale tendenza.» – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Non ci stancheremo di ribadire, infatti, che per intravedere l’uscita da questa crisi non saranno certo sufficienti manovre inique e depressive come quella messa in campo, ma è indispensabile ripartire dalla domanda di mercato, operando cioè sulla fiscalità delle famiglie a reddito fisso e attuando un blocco di prezzi e tariffe, tra l’altro già promesso molti mesi fa dal Governo.