28 agosto 2025
Aggiornato 07:00

Bersani: FIAT spieghi l'esclusione di Torino

«Ok al tavolo, ma non è una buona strategia affrontare le questioni quando sono in corso»

MEZZOLARA DI BUDRIO - Il segretario del Partito democratico è soddisfatto dell'annuncio fatto dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi di un tavolo con la Fiat dopo la decisione del management di trasferire la produzione di nuovi modelli in Serbia. Ma - avverte Bersani - «andare a prendere le cose quando sono già successe o stanno succedendo non è una buona strategia». In ogni caso «adesso si chieda a Fiat quali sono le ragioni per cui Torino» è stata esclusa dai nuovi progetti imprenditoriali.

«Benissimo, alla buon'ora - dice Bersani dalla Festa de l'Unità di Mezzolara di Budrio -. Benissimo fare i tavoli in Piemonte ma questo tema della Fiat non si può prendere a pezzi e bocconi. C'è un una strategia che avrebbe dovuto avere un confronto in sede centrale per vedere gli effetti sull'Italia di quello che sta facendo la Fiat». Infatti, ricorda il segretario del Pd «c'è ancora aperta la questione di Termini Imerese, la questione di Pomigliano la metteremo al concreto tra un paio di anni e a Torino è arrivata una brutta notizia. Tutto questo tocca un comparto come quello della componentistica che è ugualmente rilevante».

«Credo - aggiunge il segretario - che andare a prendere le cose quando giù sono successo o stanno succedendo non sia una buona strategia. Comunque adesso il tavolo si faccia e si chieda a Fiat quali sono le ragioni per cui Torino non dovrebbe essere in grado di rispondere alle nuove produzioni». E si chiesa «se dobbiamo ritenere che anche i tedeschi, gli inglesi e gli spagnoli debbano andare tutti in Serbia per fare le automobili e se Torino, che ha cento anni di storia industriale e ne ha viste di tutte, perché non dovrebbe essere in condizione di affrontare una nuova sfida produttiva».