18 aprile 2024
Aggiornato 21:30
Polemiche dopo i licenziamenti di alcuni operai

Fiat, Sacconi: da Epifani lettura sbagliata

Il Ministro del Welfare: «Non siamo negli anni '70. Singoli o minoranze non possono bloccare la produzione»

ROMA - La lettura che il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani dà dei licenziamenti di alcuni operai negli stabilimenti Fiat è una «lettura sbagliata». Il clima è cambiato, non siamo più negli anni '70 per cui se è giusto il diritto che il singolo ha di scioperare è grave che alcuni o un singolo lavoratore possano bloccare la produzione di uno stabilimento. Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha commentato a margine della presentazione del 'Piano per l'integrazione nella sicurezza' presso l'ospedale San Gallicano le affermazioni di Epifani sui licenziamenti in Fiat.

«Ci sono state segnalazioni - ha detto Sacconi -, talora anche gravi, all'interno delle aziende che se provate possono mettere a repentaglio gli investimenti in Italia e il radicamento in Italia del gruppo. Non siamo più negli anni '70: c'è il diritto di scioperare ma non si può impedire ad altri di lavorare né la libera circolazione della merci né si può fermare la linea di produzione».

«Non dò giudizi - ha precisato il ministro - i fatti li conosco solo da quanto riferito. Esistono forme di tutela legale per chi si sente ingiustamente licenziato ma se dovessero esserci forme di paralisi della produzione da parte di minoranza estreme o anche di uno solo è evidente che quella persona e quella minoranza produrrebbe un danno all'intera comunità e all'Italia».