25 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Bersani: «Consiglio cautela»

Tremonti: nel 2010 non ci sarà un'altra manovra

Il ministro dell'Economia assicura: «L'Italia è in linea con previsioni e impegni. Suicida alzare le tasse. Toccati i papaveri»

ROMA - I lavoratori pubblici toccati dalla manovra hanno dimostrato un «altissimo senso di responsabilità». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo in commissione Bilancio della Camera. Secondo il ministro con la manovra «non ci sarà nessuna rottura della coesione sociale».

«I lavoratori pubblici investiti dalla manovra hanno dimostrato un altissimo senso di responsabilità», ha affermato Tremonti, aggiungendo tuttavia che «è difficile dire la stessa cosa da altri settori, dai quali c'è stato un grado di reattività non del tutto giustificato». Hanno considerato il provvedimento, ha proseguito il ministro, «come un attacco alla maestà di alcune categorie. Nell'insieme - ha sottolineato - il provvedimento è stato recepito e accettato in termini positivi».

TURN OVER - Nel settore sanitario la manovra non prevede nessun blocco del turn over. Lo chiarisce il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo in commissione Bilancio della Camera. Su questo, dice il ministro, «è stato fatto uno sciopero, ma a noi non risulta il blocco del turn over nel settore sanitario, è evidente nel testo e l'ha detto anche il ministro per la Salute Ferruccio Fazio». Allora, si chiede il ministro, «perchè è stato fatto lo sciopero?».

NON CI SARANNO ALTRE MANOVRE - Non ci saranno altre manovre sul 2010. Lo chiarisce il ministro dell'Economia. «Non ci sarà un'altra manovra sul 2010 - sottolinea il ministro - siamo in linea con tutte le previsioni e tutti gli impegni presi dalla Repubblica italiana» con l'Europa. «A occhio, ad oggi - aggiunge - non si prevede una rottura di sistema sul 2010».

PAPAVERI - La manovra «per la prima volta tocca ' un po' anche alcuni 'papaveri'. Se chiedi sacrifici e riduzioni di salario agli impiegati - dice il ministro - puoi chiederli anche in alto».

VOTO DI FIDUCIA - La manovra economica del governo è arrivata blindata alla Camera dove sarà approvata con un nuovo voto di fiducia. La conferma arriva dal titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, che, a margine di un intervento in commissione Bilancio della Camera, rispondendo alla domanda di un giornalista sulla richiesta del voto di fiducia a Montecitorio, spiega: «I tempi e i metodi sono quelli imposti, noi abbiamo due rami del Parlamento e in altri Paesi non ci sono». Inoltre, il ministro chiarisce che «molti suggerimenti della Camera sono già stati accolti al Senato».
A chi gli chiede quindi se il testo alla Camera sia blindato, il ministro risponde: «Ho come l'impressione...».

NESSUN CROLLO IN AUTUNNO - In autunno «non ci sarà nessun crollo, nessun collasso e nessuno scontro». Ne è convinto il ministro dell'Economia. Per Tremonti sarà deluso «chi spera nell'autunno della crisi, dello scontro e del collasso. Nell'autunno non credo - dice il ministro - ci sarà il crollo del mio Paese: ci sarà la tenuta del bilancio pubblico e ci sarà un andamento non negativo. Siamo nella media e nella norma europea». Il ministro osserva quindi che «nell'autunno 2008 l'opposizione prevedeva il collasso e la speculazione e non ci sono stati, nel 2009 l'opposizione prevedeva il collasso esterno ed interno e non c'è stato, anche nel 2010 la speranza è sul collasso. Ma in Europa non si prevede che in Italia ci sia il collasso».

BERSANI: «CONSIGLIO CAUTELA» - Giulio Tremonti dovrebbe essere «più cauto» nel fare previsioni sui conti pubblici, anche lo scorso anno aveva detto che non sarebbe stata necessaria una correzione e «ora siamo alla modica cifra di 24 miliardi». Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti alla Camera, risponde così quando gli viene chiesto di commentare le rassicurazioni fornite questa mattina dal ministro dell'Economia. «Già l'anno scorso - spiega - Tremonti disse che non ci sarebbe stato bisogno di una correzione, e ora siamo alla modica cifra di 24 miliardi. Gli suggerirei di usare un po' più di cautela...».
Altro che 'papaveri' costretti ai sacrifici, con questa manovra i ricchi non pagano «nemmeno un euro», secondo il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. «Non so a quali 'papaveri' alluda Tremonti, i 'papaveri' che conosco io sono i grandi ricchi, in termini di patrimonio, reddito, capitali... questi 'papaveri' non pagano nemmeno un euro con questa manovra, mentre tutti gli italiani normali si vedono allungata di un anno l'età pensionabile e perdono pure un anno di contributi».