Posti di lavoro e discriminazione. Avviata la procedura europea di infrazione
ADUC: «Un ammonimento anche alla Lega»
ROMA - La Commissione europea ha inviato all'Italia una richiesta formale di porre fine alla discriminazione nei confronti dei candidati a posti nella pubblica amministrazione nella provincia di Bolzano, poiché tale discriminazione viola gli obblighi dell'Italia in merito alla libera circolazione dei lavoratori e alla non discriminazione in base alla nazionalità sanciti nella legislazione dell'UE.
Secondo la legislazione italiana, applicabile nella provincia di Bolzano, l'unico documento accettato per comprovare la conoscenza della lingua per accedere ai posti nella pubblica amministrazione locale è un certificato specifico rilasciato nella provincia. Inoltre, i candidati che risiedono nella provincia da almeno due anni hanno la priorità. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell'UE. Alla memoria ci torna la battaglia che l'ecologista Alex Langer condusse per anni contro l a discriminazione etniche, lui che era un bolzanino doc. L'iniziativa della Commissione europea è anche un ammonimento alla Lega che propone iniziative analoghe nelle regioni del nord, in sostanza, posti nella pubblica amministrazione o per l'accesso ai servizi con priorità per i locali. Si ricordi, a tal proposito, la richiesta di Umberto Bossi che reclamava la presenza di soli insegnanti del nord dopo l'ennesima (tre se ricordiamo bene) bocciatura agli esami di maturità del figlio Renzo. Oggi Renzo Bossi è consigliere regionale in Lombardia e, sembra, futuro segretario dei Giovani Padani. Altri due figli sono stati assistenti di parlamentari europei.
Insomma, più che alla Padania e ai suoi abitanti si pensa al proprio casato.
Anche Bossi tiene famiglia.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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