«Non c'è crescita senza il consolidamento dei bilanci»
Van Rompuy e Barroso rispondono ad Obama nel dibattito tra rigore e ripresa
TORONTO - «Non ci può essere crescita senza il consolidamento dei bilanci, e questa è la strada scelta dall'Europa». Il presidente della Ue Herman Van Rompuy, e il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, alla vigilia del G8 di Muskoka ribadiscono la propria posizione nel dibattito che vede contrapposti i sostenitori del rigore, i Paesi europei con in testa la Germania, e chi spinge per una politica più orientata alla crescita per non uccidere nella culla i segnali di ripresa, primo fra tutti il presidente Usa Barack Obama. Anzi, sottolineano i due, il «contributo» che l'Europa in questo momento può dare alla crescita globale è proprio «il risanamento» dei bilanci.
SCELTE «CORAGGIOSE» - In una conferenza stampa nel pomeriggio di giovedì di Toronto, questa notte in Italia, i due leader della Ue hanno riconosciuto che «la crescita in questa fase è la parola chiave - ha detto in particolare Van Rompuy - ma deve essere chiaro a tutti che senza consolidamento dei bilanci non si ripristina la fiducia dei cittadini e dei mercati, e senza la fiducia non si genera crescita economica». Van Rompuy ha sottolineato l'importanza delle scelte «coraggiose» fatte in Europa, soprattutto da Paesi «come Grecia, Spagna e Portogallo», dal punto di vista del risanamento, mentre Barroso ha sottolineato che «il deficit e il debito dell'Eurozona nel loro complesso sono a livelli inferiori di altri partner mondiali»: tuttavia ci sono ancora «preoccupazioni sui debiti sovrani di alcuni Paesi della zona euro». E proprio per questo, ha concluso il presidente della Commissione Ue, «serve innanzitutto il consolidamento dei bilanci, senza il quale non può esserci crescita. Questo è il contributo che in questa fase l'Europa dà alla ripresa globale».