Regioni e Comuni sul piede di guerra
Domani la riunione dei Governatori e l'incontro con le parti sociali
ROMA - Regioni sul piede di guerra contro i tagli della manovra che vengono definiti «insostenibili». Il governo mantiene il punto e come ha già detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, i «saldi» devono rimanere «invariati»: un patto definirà le modalità operative con cui la manovra dovrà essere realizzata. Domani il presidente Vasco Errani ha convocato a Roma una 'seduta straordinaria' della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome cui seguirà una conferenza stampa proprio sulla «manovra e le sue ricadute» sui cittadini.
Nel pomeriggio, i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome incontreranno i rappresentanti delle parti sociali ed economiche. Oggi, è stato un governatore di centrodestra, Roberto Formigoni, a lanciare l'allarme: «Se la manovra non cambia saremo costretti a tagliare i servizi o ad aumentare le tasse, cioé a mettere le mani nelle tasche dei cittadini».
All'attacco anche i Comuni che rifiutano la suddivisione dei sacrifici prevista in manovra e, su Sky24, c'è stato l'ennesimo acceso scambio di battute tra il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto e il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino. Con Fitto che sottolineava: «nella situazione che viviamo a livello più generale, a livello europeo e a livello mondiale, io credo ci voglia un supplemento di straordinarietà nell'approccio. Bisogna essere tutti responsabili per affrontare questo momento. I saldi sono quelli». Mentre Chiamparino faceva notare come «i saldi nessuno vuole metterli in discussione», quello che i Comuni chiedono è che i sacrifici vengano più «equamente distribuiti. Tagliate nei ministeri, questa manovra non è sostenibile».
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