Sacconi: scalone unico a 65 anni da 1 gennaio 2012
Il Ministro del Welfare: «L'impatto effettivo dell'aumento età pensionabile donne è molto contenuto»
ROMA - L'aumento dell'età delle donne per le pensioni di vecchiaia nel pubblico impiego avverrà con uno scalone unico a 65 anni a partire dal 1 gennaio 2010 e, dunque, «senza fasi intermedie». Lo ha sottolineato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine della riunione del Consiglio dei ministri.
L'emendamento alla manovra su cui c'è stato il sì del Cdm in ottemperanza a una disposizione del governo di Bruxelles, «consente di certificare - ha proseguito Sacconi - il diritto delle donne maturato fino al 31 dicembre 2011». Il titolare del Welfare ha ricordato che l'età media di pensione di fatto delle donne nella pubblica amministrazione è di poco superiore ai 62 anni «per raggiungere l'anzianità contributiva. Dunque - ha aggiunto - non è detto che le donne debbono aspettare i 65 anni della pensione di vecchiaia, molte potranno utilizzare l'anzianità contributiva. Pertanto, l'impatto effettivo è molto contenuto».
Sacconi ha spiegato che l'Italia era tenuta a «dare esecuzione» alle disposizioni europee, anche se l'Ue parlava di equiparazione dell'età tra donne e uomini. «Se avessimo proposto un abbassamento dell'età degli uomini - ha concluso - sarebbe stato colto come un segnale negativo».
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