Anm: per ora niente sciopero
Palamara e Cascini: «La guardia resta alta, restano motivi di allarme»
ROMA - Il parlamentino dell'Anm, per ora, sembra orientato ad escludere l'ipotesi di uno sciopero dei magistrati contro le norme contenute nella manovra finanziaria varata dall'esecutivo. In particolare, il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, sottolinea la necessità di «mettere in campo iniziative, ma nei limiti della responsabilità» come ad esempio «organizzare nelle varie sedi azioni comuni con il personale amministrativo», cioè protestare «insieme» contro norme «inique».
Bocciatura, invece, per lo sciopero bianco, perché «è senza via di uscita: se per una volta dici che non fai un'udienza senza il cancelliere, poi lo devi fare sempre». Insomma, per Cascini è «inopportuna la proclamazione dello sciopero, ma vista l'iniquità intrinseca del testo non rinunciamo - ha detto - alla possibilità di ricorrervi in futuro, se le misure nei confronti dei magistrati, ma anche nei confronti di altre categorie all'interno dello stesso settore, fossero inique. Non intendiamo sottrarci al nostro dovere di cittadini di contribuire alla soluzione della grave crisi in cui si trova il paese, ma questo deve avvenire in termini di equità e di giustizia».
Palamara: «Misure inique» - Simile la posizione del presidente dell'Associazione, Luca Palamara, che però non partecipa al cdc in quanto malato. In una breve lettera inviata al parlamentino, Palamara sottolinea che la manovra economica del governo «contiene misure inique e irragionevoli, che colpiscono l'intero sistema giudiziario. Saremo fermi nella protesta - scrive Palamara - per garantire i principi di autonomia e indipendenza della magistratura. Essere considerati non una risorsa, ma addirittura un costo per la giustizia è francamente inaccettabile».
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