19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
La manovra

Berlusconi: chiedo responsabilità ai dipendenti pubblici

Il Premier: «La situazione italiana è migliore di quella degli altri Paesi Ue»

ROMA - «Con la manovra chiediamo un atto di responsabilità ai dipendenti pubblici, i loro redditi sono aumentati rispetto a quelli privati» e quindi a loro «spetta una responsabilità particolare per risanare lo Stato». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando in conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiegando che negli ultimi dieci anni i redditi dei dipendenti pubblici sono aumentati del «42,5%», a fronte del 24% dei privati. Il Cavaliere ha poi detto che la responsabilità richiesta agli statali è dovuta anche dal fatto che possano contare sulla «garanzia del posto del lavoro e non rischiano di andare in cassa integrazione o di veder ridotto lo stipendio».

«I dipendenti pubblici non rischiano di andare in cassa integrazione e sono tutelati dal posto pubblico», ha sottolineato il premier, ricordando che negli altri Paesi Ue, dalla Francia alla Germania, le cifre della manovra sono state superiori a quelle italiane: «Il nostro aggiustamento è stato minore perché abbiamo operato bene per due anni».
Occorre ora, ha detto Berlusconi, «tagliare le spese eccessive», ma in ogni caso l'Italia può contare su un «sistema pensionistico stabile», una «sanità per tutti nonostante gli sprechi», «ammortizzatori sociali estesi anche agli autonomi» e un «tasso di disoccupazione più basso» di quello di altri paesi.

«Sono un inguaribile ottimista, e convinto che ce la faremo, e ce la faremo bene, anche questa volta» ha detto il premier «Una manovra discussa e condivisa», afferma Berlusconi, anche con le parti sociali, «imprenditori e lavoratori», «perchè non c'è diversità di obiettivi, come non dovrebbe esserci con l'opposizione. A questo proposito ringrazio il presidente Napolitano per l'esortazione al senso di responsabilità, che facciamo nostra, perchè siamo tutti nella stessa barca».

La manovra varata dal Governo contiene «sacrifici indispensabili», ma necessari «per difendere la nostra moneta». Solo difendendo l'euro «si difendono i salari e le pensioni degli italiani, le imprese e i risparmi delle famiglie». Ha detto Berlusconi, «il futuro di 60 milioni di italiani e di 5 milioni di imprese».