23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Fisco

Blitz in 16 banche, controlli su movimenti con San Marino

Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate contro l'evasione fiscale internazionale

ROMA - Blitz di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate in sedici banche (per un totale di 78 filiali) e 2 fiduciarie italiane dislocate in sei regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Lazio) per verificare il rispetto degli obblighi di legge volti a garantire l'identificazione della clientela. Nel mirino del Fisco intermediari nazionali già emersi nel corso di attività operative finalizzate a contrastare l'evasione fiscale internazionale, le frodi IVA «carosello» e il riciclaggio dei relativi proventi, individuati da fiamme gialle e Agenzia delle Entrate per essere stati utilizzati da contribuenti italiani per eseguire movimentazioni finanziarie illecite destinate alla Repubblica di San Marino.

Il Fisco italiano vuole accertare l'esattezza e la completezza delle informazioni che gli intermediari sono tenuti a comunicare all'Archivio dei Rapporti finanziari. L'eventuale omissione da parte delle banche farebbe scattare indagini finanziarie e verifiche. Ulteriore scopo delle attività in corso, oltre a contestare eventuali illeciti commessi dalle banche, è l'acquisizione di ogni utile informazione per il successivo sviluppo di indagini volte a «scovare» evasori e recuperare i capitali illecitamente portati all'estero.

La banca dati dei rapporti finanziari contiene tutte le comunicazioni relative: ai rapporti continuativi intrattenuti con la clientela esistenti, a partire dalla data del 1° gennaio 2005; alle cosiddette operazioni extra-conto, ossia poste in essere al di fuori di un rapporto continuativo, ad eccezione delle operazioni di versamento effettuate tramite bollettino di conto corrente postale per un importo unitario inferiore a 1.500 euro; ai rapporti diversi da quelli intrattenuti con i titolari dei rapporti continuativi o delle stesse operazioni extra-conto (procure e deleghe).

I dati devono essere comunicati all'Archivio mensilmente in via telematica. I soggetti tenuti a inviare i dati sono circa 13 mila e includono le banche, la società Poste italiane Spa, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e ogni altro operatore finanziario.
L'obbligo di comunicazione ricade anche sulle filiali estere di operatori italiani e, ovviamente, su quelle italiane di operatori esteri. Gli intermediari rischiano per ogni omessa comunicazione sanzioni da 2.065 euro fino a 20.650 euro.