26 aprile 2024
Aggiornato 06:30
La manovra

Berlusconi per ora «manda avanti» Tremonti

Domani il Premier vedrà il titolare dell'Economia. Ieri l'incontro con l'ex Ministro Scajola

ROMA - Per ora il volto della manovra 'lacrime e sangue' è quello di Giulio Tremonti. E' il ministro dell'Economia ad intervenire puntualmente tracciando la rotta e non nascondendo i sacrifici che comporterà, è il titolare di via XX Settembre a promettere battaglia contro falsi invalidi e evasori, sempre lui a rappresentare in Europa il governo nelle difficili trattative in sede Ue. Silvio Berlusconi, almeno per ora, mantiene un profilo basso, bassissimo.

Discorso alla Nazione - Come sintetizza un fedelissimo del premier, «finché potrà lui non si esporrà, non gli conviene, per questo ruolo c'è Tremonti». Ora, qualcuno ipotizza che il presidente del Consiglio prima o poi possa intervenire pubblicamente, parlando alla nazione per prospettare quei sacrifici necessari per fronteggiare la crisi. E però, almeno secondo diverse fonti vicine al Cavaliere, lo stesso premier per ora avrebbe deciso di non esporsi, consapevole forse anche dell'impatto che misure forti potrebbero avere sull'esecutivo. Nessuno smarcamento, ovviamente, ma per ora «vada avanti Giulio, sia lui a spiegare la manovra», avrebbe ripetuto a diversi interlocutori. Domani comunque il presidente del Consiglio vedrà proprio il responsabile dell'Economia.
Che il messaggio sia scivoloso lo dimostra il fatto che il mattinale di Palazzo Grazioli anche oggi batteva su un tasto: la manovra comporterà sacrifici, bisogna preparare l'opinione pubblica. E le preoccupazione di larga parte dell'esecutivo non è stata nascosta stasera anche da Umberto Bossi. Il leader del Carroccio, conversando con i cronisti, non ha nascosto che la manovra rischia di essere dura, sebbene l'obiettivo sia quello di non aumentare le tasse.

Il fronte economico non è però l'unico a preoccupare il leader del Pdl. Ci sono le notizie giornalistiche e giudiziarie, le inchieste che chiamano in causa a vario titolo esponenti dell'esecutivo e del Popolo della libertà, i boatos su un imminente nuovo colpo in arrivo per la maggioranza. Che la situazione sia fluida lo dimostra il fatto che ieri, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari vicini al premier, Berlusconi ha incontrato Claudio Scajola. Un lungo faccia a faccia dall'esito, dicono le stesse fonti, «assolutamente positivo», una sorta di chiarimento dopo che era filtrata una certa «delusione» del premier nei confronti di Scajola. E dopo che la moglie del politico ligure aveva rilasciato un'intervista in cui faceva capire che se suo marito taceva era solo per coprire qualcuno più in alto e più coinvolto di lui. Parole da cui lo stesso Scajola si è dovuto dissociare.
Nonostante la chiacchierata di ieri, però, la questione della successione del ministro dello Sviluppo economico non sembra essere risolta. Sebbene il nome di Paolo Romani resti in pole, il nodo non si scioglie e fra meno di dieci giorni Berlusconi potrebbe presentarsi all'assemblea di Confindustria nel doppio ruolo di premier e responsabile del dicastero più caro agli imprenditori.