25 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Cartello tra mafie per mercato ortofrutta

Il Codacons: vogliamo il “prezzo anomalo”

Contro le speculazioni sui listini l'unico strumento è la definizione del “prezzo anomalo”

ROMA - Il cartello malavitoso che determinava i prezzi nel settore ortofrutticolo ha danneggiato per anni i consumatori italiani, producendo pesanti ricarichi dei prezzi dal campo alla tavola. Speculazioni che per il Codacons erano già note, considerato che ricarichi del 1000% su frutta e verdura possono trovare giustificazione solo se provocate da un intervento mafioso.

«Lo strumento per combattere le speculazioni sui prezzi e annullare in un solo colpo intromissioni della malavita organizzata nella filiera, esiste già e il Governo può adottarlo in qualsiasi momento. Si tratta – spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – del cosiddetto «prezzo anomalo», introdotto dalla legge 231/2005 sull'ortofrutta».
L’art. 2 di tale legge afferma testualmente:
«Al fine di contrastare l'andamento anomalo dei livelli di qualità e dei prezzi nelle filiere agroalimentari in funzione della tutela del consumatore, della leale concorrenza tra gli operatori e della difesa del made in Italy:
- la Guardia di finanza e l'Agenzia delle entrate, sulla base delle direttive impartite dal Ministro dell'economia e delle finanze, avvalendosi anche dei dati ed elementi in possesso degli osservatori dei prezzi del Ministero delle politiche agricole e forestali e del Ministero delle attività produttive, effettuano controlli mirati a rilevare i prezzi lungo le filiere produttive agroalimentari in cui si sono manifestati, o sono in atto, andamenti anomali dei prezzi».

«Il problema – prosegue Rienzi – è che non è mai stato definito dal Governo quale sia il «prezzo anomalo», ossia quella alterazione dei listini che dia il potere di intervento a Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate. Basterebbe definire una percentuale massima di ricarico tra un passaggio e l’altro della filiera, oltre la quale si cadrebbe nel «prezzo anomalo» e, quindi, in un illecito sanzionabile. Così facendo non solo si limiterebbero ricarichi sproporzionati dal campo alla tavola, ma si impedirebbe alla mafia di mettere le mani su frutta e verdura».