6 maggio 2024
Aggiornato 06:30
Congresso CGIL

Epifani: subito un piano straordinario per il lavoro

Il leader sindacale: «La Cgil è pronta al confronto se il Governo si muove in questa direzione». Congresso fischia Sacconi, Marcegaglia, Bonanni

RIMINI - L'Italia è «nel pieno della più grande crisi economica e sociale del dopoguerra», i cui effetti sono particolarmente pesanti sull'occupazione. Per questa ragione è necessario «un impegno straordinario per almeno tre anni» per dare risposte concrete alla «priorità delle priorità». A lanciare un patto per il lavoro è il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che aprendo il XVI congresso della confederazione si è detto disponibile al confronto con Palazzo Chigi, a partire dal rinnovo dei contratti pubblici, se il Governo si muoverà in questa direzione.

«PIANO STRAORDINARIO» - Perdiamo davvero quel milione di posti di lavoro che avevamo previsto, di cui un terzo nel Sud - ha sottolineato Epifani - si apre una voragine nell'occupazione giovanile. Nell'industria le assunzioni sono all'80% rapporti di lavoro non stabili e l'occupazione femminile entra in grande sofferenza. Entriamo in una fase di ripresa senza occupazione. Il lavoro deve costituire la priorità delle priorità, il fondamento e l'obiettivo delle politiche industriali, di quelle fiscali e sociali».
Il leader della Cgil ha invocato un «piano straordinario per il lavoro e l'occupazione fatto da tre componenti: uno stimolo importante e mirato di carattere fiscale agli investimenti in ricerca, innovazione e formazione; un allentamento del patto di stabilità degli enti locali; e una riapertura del turn over nella scuola, nelle università e nelle pubbliche amministrazioni almeno per tre anni». Di fronte a una disponibilità dell'esecutivo a muoversi in questa direzione «siamo pronti - ha aggiunto Epifani - ad armonizzare i rinnovi contrattuali che vanno definiti nei settori pubblici e nella scuola come una parte dei costi di questa scelta».

FISCHI - Bordate di fischi dei delegati al XVI congresso della Cgil per alcuni ospiti seduti in platea. Manifestazioni di disapprovazione sono state riservate al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ai segretari generali di Cisl, Raffaele Bonanni, e Uil, Luigi Angeletti, e al governatore del Lazio, Renata Polverini. Applausi invece per il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e addirittura un'ovazione per il governatore della Puglia, Nichi Vendola.