6 maggio 2024
Aggiornato 09:30
Prosegue la tendenza al recupero

A marzo moderati segnali di ripresa dei consumi, +0,2%

E' quanto rileva l'Indicatore dei Consumi Confcommercio. Su base annua l'aumento è del 2,2%

ROMA - Non si ferma il lento recupero dei consumi. Con un aumento del 2,2% in termini tendenziali prosegue la tendenza al recupero dai minimi registrati nella prima parte dell'anno scorso. Ma si tratta di una dinamica in parte mitigata dal dato congiunturale di marzo (+0,2%) che, anche in considerazione della stasi di febbraio e del netto ridimensionamento di gennaio, determina una evoluzione nel primo trimestre dell'anno meno favorevole rispetto alla fine del 2009.

E' quanto rileva l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) a marzo 2010 segnalando anche che i dati riportati in questo mese hanno subito la consueta revisione annuale in occasione della diffusione dei dati di Contabilità Nazionale. A riguardo si sottolinea come il dato dell'ICC mostri per il complesso del 2009 una variazione meno negativa rispetto a quanto rilevato dall'Istat (-0,7% contro il dato ufficiale di -1,0%). La presenza di un clima moderatamente positivo sul versante dei consumi sembra confermato dal recupero, ad aprile, del clima di fiducia delle famiglie, in presenza di aspettative meno negative sul versante delle dinamiche occupazionali.

Più articolata appare la situazione sul versante del sentiment delle imprese. Infatti, sempre ad aprile, a fronte di un miglioramento del clima di fiducia degli operatori delle aziende manifatturiere e dei servizi, gli imprenditori dei commercio segnalano un peggioramento. Tra gli elementi positivi che emergono in questa prima parte dell'anno, e che potrebbero contribuire a migliorare il quadro generale, vi è la moderata ripresa dell'attività produttiva: secondo le stime di Confindustria a marzo 2010 si è registrato un incremento congiunturale della produzione industriale dello 0,8%, e del 3,2% per gli ordinativi.

Federconsumatori: «Ripresa minima» - «Rispetto al drammatico crollo dei consumi che ha interessato l’ultimo anno, la ripresa del 2,2% affermata oggi da Confcommercio è ben poca cosa.» – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
Non dimentichiamo, infatti, che il 2009 è stato un anno terribile per le famiglie, soprattutto quelle a reddito fisso. Queste ultime, infatti, hanno assistito ad un vero e proprio crollo del potere di acquisto, determinando una contrazione dei consumi di oltre il -3%, con una riduzione della spesa di oltre 20 miliardi di Euro.
Per risollevare questa situazione, di certo, non bastano gli incentivi varati dal Governo. Come ribadiamo da tempo è urgente intervenire a sostegno della domanda di mercato, il cui rilancio rappresenta l’unica via d’uscita per una ripresa dell’economia del nostro Paese.
Tale sostegno deve avvenire attraverso un’anticipazione della riforma fiscale che preveda una immediata detassazione per il reddito fisso, da lavoro e da pensione, di almeno 1200 Euro annui.