28 agosto 2025
Aggiornato 06:00
Ufficio Studi Confcommercio

Biennio «tragico» per la caduta dei consumi

Come nel 1993. Per la prima volta dal '70 si riduce spesa servizi. Calo del 10% della domanda da parte dei turistri stranieri

ROMA - Il biennio 2008-2009, insieme al 1993, segna la peggiore caduta dei consumi in Italia e fa registrare una riduzione della domanda da parte dei turisti stranieri di oltre il 10%; nel 2009 si è ridotta, per la prima volta dal 1970, la spesa per servizi e sono in calo le comunicazioni (-4,7%), cresciute quasi ininterrottamente dal 1993, gli alimentari (-3,5%) e la spesa in alberghi, bar e ristoranti (-2,7%), aggregato quest'ultimo che sconta il sensibile calo dei turisti stranieri nel Belpaese. Questi alcuni degli elementi che emergono dall'analisi sui consumi in Italia negli ultimi 40 anni realizzata dall'Ufficio Studi Confcommercio.

Aumenta il peso delle «spese obbligate» - Dal 1970 ad oggi, telecomunicazioni, informatica e sanità sono le voci di consumo cresciute di più ma il continuo aumento delle spese obbligate - come affitti, utenze domestiche, servizi bancari e assicurativi - passate da una quota del 18,9% sul totale dei consumi nel 1970 ad oltre il 30% nel 2008 ha, di fatto, limitato le possibilità di consumo delle famiglie.

Diminuisce la spesa reale per i servizi - Le statistiche più recenti di contabilità nazionale indicano nel 2009 un calo delle quantità di beni e servizi consumati dalle famiglie pari all'1,8%. Questo dato, sommato alla flessione dello 0,8% del 2008, «fa del biennio appena trascorso- sottolinea Confcommercio - uno dei momenti più difficili, assieme all'anno 1993 (-3,1% i consumi sul territorio), sul versante della spesa reale delle famiglie italiane». La caduta complessiva della spesa per consumi ha avuto, naturalmente, impatti rilevanti sull'allocazione della spesa. Nel corso del 2009, per esempio, si è ridotta la spesa reale per servizi, un fatto praticamente sconosciuto negli ultimi 40 anni (non si è verificato neppure nel 1993.

Cgia: «Spesa famiglie +86% dagli anni Settanta» - Tra il decennio appena trascorso e gli anni '70, la spesa complessiva delle famiglie italiane è cresciuta dell'86%. Ad analizzare il cambiamento delle tipologie di spesa delle famiglie italiane registrato in questi ultimi 40 anni è la Cgia di Mestre.
«Dall'osservazione delle singole voci di spesa - spiega la Cgia - si può notare come l'unica categoria in calo sia quella legata al consumo delle bevande alcoliche e al tabacco, il cui consumo è diminuito del 4%. La spesa per alimenti, invece, è aumentata del 23%, per il vestiario e le calzature la crescita è stata del 70%. Le famiglie italiane spendono oggi il 573% in più per i servizi di comunicazione, fenomeno spiegabile con l'ampio uso di telefoni cellulari che negli anni '70 non c'erano».
«La maggiore spesa per i servizi sanitari - sottolinea la Cgia di Mestre - è senza dubbio da mettere in relazione con l'invecchiamento della popolazione; si che pensi gli over 64 anni sono cresciuti del 6% dal 1971 al 2008. Inoltre, non va dimenticato che negli ultimi decenni c'è stato un fortissimo aumento dell'attività diagnostica che ha fatto crescere la spesa sanitaria. Infine, l'aumento del 150% delle spese riferite alla categoria 'ricreazione e cultura' è facilmente spiegabile con l'avvento dei personal computer e delle attività legate al tempo libero».