L'inflazione continuerà ad incidere sui bilanci delle famiglie
Federconsumatori: «Nonostante la lievissima flessione, dall’1,3% di gennaio all’1,2% di febbraio»
ROMA - Si conferma con segno positivo anche a febbraio il tasso di inflazione.
Nonostante la lievissima flessione, dall’1,3% di gennaio all’1,2% di febbraio, si tratta sempre di un dato gravissimo, in piena contraddizione con l’andamento economico della domanda di mercato.
Quest’ultima, infatti, ha registrato, nell’ultimo anno, un vero e proprio tracollo, attraverso: una fortissima contrazione dei consumi (da -2,5% a -3%); una caduta verticale dei redditi della famiglie (-1,8/-1,9% secondo le stime dell’Osservatorio Federconsumatori confermate da più fonti) e, quindi, una drastica riduzione della loro capacità di acquisto.
Per non parlare delle pessime ripercussioni che tali cadute hanno determinato sull’intera economia del Paese, che, in assenza di interventi mirati, rischia di andare sempre peggio.
In questo contesto, un tasso di inflazione con segno positivo, non solo appare del tutto incoerente con le più elementari logiche di mercato, ma fa insorgere più di un sospetto circa la presenza di forti speculazioni a danno delle famiglie e del mercato.
Non dimentichiamo che un tasso di inflazione all’1,2% contribuisce a debilitare ulteriormente i bilanci delle famiglie, comportando un aumento di 360 Euro annui.
Sollecitiamo, pertanto il Governo ad intervenire in maniera determinata:
- avviando maggiori controlli e verifiche sul versante delle speculazioni,
- operando, come chiediamo da tempo, una detassazione per il reddito fisso di almeno 1200 Euro annui, indispensabile per rilanciare la domanda di mercato,
- realizzando quel blocco delle tariffe promesso dal Viceministro Vegas, del quale, però, ancora non abbiamo visto traccia. A tale proposito, ricordiamo, infatti, che, secondo lo studio aggiornato di Federconsumatori ed Adusbef, gli aumenti delle tariffe nel 2010 determineranno per le famiglie maggiori spese per 660 Euro.