18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Crisi & Occupazione

Cisl: la BCE ci sprona ad agire

«Gli ammortizzatori sociali debbono essere affiancati da politiche attive del lavoro per un rapido reimpiego»

ROMA - «Le previsioni della Bce sulla crescita moderata del Pil nel 2010 e sull'aumento della disoccupazione devono agire da forte stimolo nel nostro paese nei confronti delle istituzioni centrali e locali e delle parti sociali per mettere in atto interventi finalizzati in maniera robusta allo sviluppo e all'occupazione». Lo sostiene in una nota la Segreteria Confederale della Cisl, commentando i dati diffusi oggi dalla Bce.

«Gli ammortizzatori sociali, che vanno prorogati secondo le necessità per tutto il 2010, debbono essere affiancati da politiche attive del lavoro per un rapido reimpiego - sottolinea la Cisl - anche attraverso formazione, riqualificazione ed incentivi, dei cassaintegrati e dei disoccupati, evitando che si consolidino bacini di disoccupazione cronica e di lunga durata, soprattutto nelle aree deboli».

Per il sindacato «vanno poi sostenute con più forza le politiche di sviluppo che mettano finalmente in atto il piano infrastrutturale di opere grandi ma soprattutto medio piccole a rapida cantierabilita', gli investimenti sulle energia e sulle fonti rinnovabili, il sostegno ai settori produttivi, privilegiando innovazione, ricerca e risparmio energetico, l'attivazione del tanto atteso Piano per il Sud». Non siamo invece d'accordo - aggiunge la Cisl - «con la posizione espressa della BCE secondo cui opportunità e tempi di concessione sugli sgravi fiscali restano vincolati alla riduzione degli squilibri di bilancio. Le decisioni circa i contenuti e i tempi di attuazione delle riforme fiscali devono restare nella piena disponibilità ed autonomia dei Governi nazionali che sono chiamati a valutare le modalità più opportune per conseguire gli obiettivi di bilancio tramite un adeguato mix fra politiche di contenimento della spesa e misure di stimolo allo sviluppo.

Troppe volte in questi anni la politica ha abdicato al suo ruolo di guida dell'economia, con conseguenze nefaste che sono sotto gli occhi di tutti». Per il sindacato «la politica deve, invece, contrastare una deriva tecnicista, affrontando il capitolo fisco in un'ottica nuova e promuovendo l'apertura di un serio dibattito nel Paese fra tutte le parti economiche e sociali.

La Cisl ritiene che siano maturi i tempi per una discussione sulla riforma fiscale per stimolare la ripresa economica e per determinare una maggiore equità nella distribuzione della ricchezza prodotta».