28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Borsa USA

Wall Street, il 2010 parte col botto grazie a Novartis

Il rialzo favorito anche dal rafforzamento del settore manifatturiero

NEW YORK - Il 2009 di Wall Street si è chiuso in positivo - le blue chip hanno guadagnato su base annuale il 18,8 per cento, il Nasdaq il 23,5 per cento e lo S&P il 43,9 per cento, - e il 2010 è letteralmente partito con il botto, complici le notizie positive arrivate dal fronte manifatturiero e da quello aziendale, con il maxi accordo da 50 miliardi di dollari tra il colosso farmaceutico elvetico Novartis e l'americana Alcon, specializzata nei prodotti per l'oculistica (Novartis, che già controllava il 25 per cento di Alcon, una volta completata l'acquisizione del 52 per cento di Nestlè, procederà con l'acquisizione del resto del capitale della società americana).

Nonostante il calo dell'1 per cento circa dell'ultima seduta di contrattazioni del 2009, Wall Street ha trovato oggi lo slancio per iniziare il nuovo anno con il piede giusto. A meno di due ore dalla fine della seduta, mentre il Dow Jones acquista l'1,53 per cento, a 10.587,74 punti, il Nasdaq avanza dell'1,56 per cento a 2.304,51 punti, e lo S&P 500 avanza dell'1,48 per cento, a 1.131,62 punti, ad alimentare la fiducia degli investitori è proprio il fatto che potrebbero essere le operazioni di fusione e acquisizione a fare da traino alla ripresa nei prossimi mesi.

La produzione industriale dovrebbe infatti continuare a espandersi nella prima parte del 2010, come emerge dall'indice redatto per novembre dall'Institute for Supply Management, finendo per portare a un ritorno delle assunzioni e alla creazione di posti di lavoro. Proprio un tasso di disoccupazione oltre i livelli di guardia - il 10 per cento in novembre, in calo dal 10,2 per cento di ottobre, il massimo in 26 anni, - è stata la bestia nera dell'economia durante il 2009, in parte annullando le buone notizie arrivate da altri settori, primo fra tutti quello immobiliare (il rapporto sull'occupazione di dicembre è atteso il prossimo 8 gennaio, è atteso un aumento al 10,1 per cento).

A sostenere Wall Street è anche il calo del dollaro - l'euro è al momento scambiato a 1,4423 dollari - e dal rialzo dei prezzi delle materie prime - a meno di un'ora dalla fine della seduta il barile vale 81,49 dollari, in aumento di 2,13 dollari rispetto alla chiusura di giovedì scorso, sulla scia delle tensioni in Medio Oriente e delle notizie arrivate dal fronte manifatturiero cinese, che in dicembre ha segnato l'aumento maggiore in oltre cinque anni. A trarre giovamento dal calo del dollaro è anche l'oro, che acquista 21,6 dollari, l'1,97 per cento in più da giovedì, a 1.116,80 dollari l'oncia.