19 aprile 2024
Aggiornato 04:00

L'inflazione «costerà» 240 euro a famiglia nel 2009

E' quanto scrivono in una nota congiunta le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori

ROMA - «Riteniamo comunque grave il dato relativo al rialzo del tasso di inflazione che, nel 2009, si è attestato allo 0,8%, registrando addirittura un'ultima impennata a dicembre, con una crescita dell'1% rispetto allo stesso mese del 2008. Non dimentichiamo, infatti, che l'attestarsi dell'inflazione allo 0,8% equivale ad un'ulteriore aggravio di 240 Euro annui a famiglia, che andranno a decurtare ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie, già duramente provato dalle pesanti ricadute di cassa integrazione e licenziamenti, che, tra l'altro, dispiegheranno ancora nel 2010 i loro effetti».

E' quanto scrivono in una nota congiunta le associazioni di consumatori Adusbef e Federconsumatori, che aggiungono: «Una tale crescita dell'inflazione nel 2009 appare del tutto in contraddizione con le più elementari regole di mercato, vista la fortissima contrazione dei consumi che si è attestata a meno 2,5-3%, ed addirittura a meno 4% per le famiglie a reddito fisso (con una riduzione complessiva della spesa di 30 miliardi di euro). Inoltre, la crescita dei prezzi è avvenuta in concomitanza con una forte riduzione dei costi all'origine».

«La crisi, al contrario di quanto affermano in molti - proseguono - ancora non si è conclusa, lo confermano anche i primi segnali del 2010: infatti le vendite a saldo, iniziate da qualche giorno, secondo quanto monitorato dall'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, stanno registrando un calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno, quando tale caduta aveva raggiunto addirittura il 20%! Oltre a ciò, si iniziano a registrare diverse tensioni sui prezzi, dall'rc-auto alle bollette del gas, dai trasporti all'acqua, dai rifiuti ai carburanti, con una previsione di aumenti tariffari nel 2010 di oltre 600 Euro».

«Il 2009, ormai, si è concluso senza che nessuna manovra sia stata avviata a favore delle famiglie. Ora, con il nuovo anno, ed alla luce delle prime avvisaglie, tutt'altro che positive, è indispensabile cambiare rotta - concludono Adusbef e Federconsumatori -. In tal senso rivendichiamo misure strutturali, che da tempo proponiamo per rilanciare i consumi e rimettere in moto l'economia, a partire da una detassazione del reddito fisso, da lavoro e da pensione, per almeno 1200 euro annui. Vorremmo ricordare, inoltre, a questo governo, ed in particolare al viceministro Vegas, di mantenere le promesse fatte: che fine ha fatto il blocco delle tariffe annunciato?».