29 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Conti pubblici italiani

Corte dei conti: dalla lotta all'evasione gettito incerto

La magistratura contabile esamina la manovra economica estiva: «Rischioso coprire le maggiori spese con queste risorse»

ROMA - La Corte dei conti lancia un nuovo monito sulla scelta rischiosa di coprire maggiori spese o minori entrate con il gettito derivante dal contrasto all'evasione fiscale, perchè è un gettito incerto da definire. In una «Relazione sulla tipologia delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi pubblicate nel quadrimestre maggio-agosto 2009», la magistratura contabile esamina la manovra economica estiva, sottolineando «il rischio di coprire maggiori spese o minori entrate strutturali con maggior gettito frutto di quantificazioni ottimistiche e poco trasparenti e comunque non facilmente verificabili a consuntivo».

INCERTEZZA - Resta infatti «il problema dell'incertezza sugli effetti di gettito ascrivibili alla lotta all'evasione».
«Una parte di grande rilievo - spiega la Corte - nell'ambito delle maggiori risorse derivanti dagli effetti della legge, è affidata al maggior gettito atteso dai provvedimenti di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, nonchè dalle maggiori entrate derivanti dalle disposizioni concernenti il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori del territorio dello Stato» (lo scudo fiscale). In entrambi i casi, «le risorse sono integralmente destinate all'attuazione della manovra di bilancio per gli anni 2010 e seguenti».

«Il ricorso a forme di copertura dagli esiti incerti (lotta all'evasione e all'elusione fiscale) - evidenzia la relazione - ripropone una questione più volte sollevata dalla Corte: il rischio di coprire maggiori spese o minori entrate strutturali con maggior gettito frutto di quantificazioni ottimistiche e poco trasparenti e comunque non facilmente verificabili a consuntivo».

In particolare, «notevoli incertezze riguardano gli effetti delle componenti più rilevanti delle norme antievasione contenute nella legge: i recuperi di gettito affidati a più restrittive norme sulle compensazioni (3,2 miliardi nel quadriennio) e i risultati attesi dal contrasto dell'evasione e dell'elusione internazionale (oltre 2,8 miliardi)».

Più in generale, «come è stato ripetutamente segnalato dalla Corte, sussiste il problema dell'incertezza sugli effetti di gettito ascrivibili alla lotta all'evasione, a causa dell'assenza di affidabili meccanismi e metodologie di verifica a posteriori che consentano di distinguere con certezza l'effettivo recupero di evasione dagli effetti imputabili al ciclo economico o a fattori normativi o, anche, a meri errori di stima. La sostanziale inesistenza di procedure di rilevazione diretta ex post degli effetti stimati ex ante - concludono i magistrati contabili - costituisce un limite che, oltre a incidere negativamente sulla trasparenza delle manovre anti-evasione, impedisce anche di correggere gli errori e le approssimazioni con cui vengono formulate le valutazioni degli effetti finanziari dei provvedimenti».