28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Scalate fallite

Alitalia, rischiano il processo Baldassarre e altri

Gli inquirenti hanno formalizzato il deposito degli atti anche per quanto riguarda la cosiddetta cordata di Singapore

ROMA - Aggiotaggio. E' questo il reato per cui la procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti dell'ex presidente della corte costituzionale, Antonio Baldassarre, rispetto agli accertamenti su un tentativo di acquisto di Alitalia. Gli inquirenti hanno formalizzato il deposito degli atti anche per quanto riguarda la cosiddetta cordata di Singapore. Della stessa accusa devono rispondere il commercialista Luigi Pezzoni, un uomo d'affari americano Arun Savkur, che presentarono una manifestazione di interesse proprio nel giorno del Cda di Alitalia, comunicandola nel contempo alla presidenza del consiglio, nella persona di Romano Prodi.

IPOTESI AGGIOTAGGIO - Secondo chi indaga entrambe i progetti d'acquisto della compagnia di bandiera erano stati fatti senza nè reali offerte di denaro nè volontà effettiva di acquisire la quota azionaria della compagnia di bandiera. Ma al di là della ipotesi della manipolazione del mercato contestata e del reale effetto sul titolo in borsa. In particolare la lettera dell'Ubs, presentata da Baldassarre il 6 dicembre del 2008 all'ex amministratore delegato di Alitalia, Maurizio Prato, con cui la banca attestava un deposito di 500 milioni di euro presso una filiale della stessa Banca svizzera, non era sorretta dalle dovute garanzie.

INCHIESTA PER BANCAROTTA - Baldassarre, interrogato nel mesi scorsi, aveva spiegato ai magistrati di aver presentato una denuncia perché riteneva di essere stato egli stesso vittima di un illecito compiuto da una società di diritto svizzero aderente alla cordata. Sull'Alitalia resta ancora attiva l'inchiesta per bancarotta che vede indagate gli ex presidenti e ex amministratori delegati dal 2000 al 2007, ossia alla vigilia della cessione a Cai del pacchetto azionario.