29 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Con Fischer Boel, De Castro e Zaia sulle strategie europee anticrisi

Confagricoltura: al via il summit in Sardegna

Dal 23 al 25 settembre, a Cagliari. Vecchioni: «Per l’Italia essenziale che la finanziaria estenda la ‘Tremonti ter’ alle imprese agricole»

CAGLIARI - Le produzioni agricole sono sottoposte ad una pressione competitiva ormai insopportabile e la situazione dei prezzi nell’ultimo mese mostra ancora preoccupanti tendenze al ribasso che stanno azzerando i redditi degli imprenditori del settore. I prezzi pagati ai produttori, secondo i dati Ismea, tra agosto 2009 e lo stesso mese del 2008 sono scesi in media del 16%. La produzione agricola è messa a repentaglio dalla continua picchiata delle quotazioni, a cui si abbina una costante tendenza al rialzo dei costi di produzione, che dura peraltro da diversi anni.

Rispetto al 2000 i prezzi dei mezzi tecnici sono aumentati del 30%, mentre i prezzi all’origine si sono contratti di quasi il 2%. Per alcune filiere la situazione è anche peggiore.

Per mais e frumento si sta materializzando un nuovo allarme, dopo quello che negli ultimi due anni ha avuto pesanti ricadute sui prezzi al consumo di pane e pasta. «Le quotazioni - avverte Confagricoltura - sono in caduta libera da giugno, mentre le importazioni dai Paesi Terzi sono aumentate repentinamente a partire da luglio, mettendo in crisi i nostri cerealicoltori proprio a ridosso della raccolta del frumento. In questa situazione sono a rischio le semine per la prossima campagna, visto che i costi sono superiori ai ricavi».

Nel summit che Confagricoltura ha organizzato in Sardegna (dal 23 al 25 settembre, a Cagliari), con il Commissario europeo all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, l’Assessore regionale all’agricoltura, Andrea Prato, e che vedrà il coinvolgimento dell’intera Giunta regionale sarda, la drammatica situazione dell’agricoltura nazionale ed europea sarà al centro dell’attenzione. Il Commissario potrà anche avere una presa di contatto diretta con l’economia agricola dell’isola visitando alcune aziende associate a Confagricoltura particolarmente competitive sul mercato.

«La possibile via di uscita anticrisi che abbiamo individuato - dice il presidente nazionale Federico Vecchioni - è quella di misure europee mirate ad un’azione generale di sostegno ai mercati agricoli. Innanzitutto, occorre una ritrovata attenzione al mercato e alle sue regole, in questo senso il voto del Parlamento europeo che approva, fra l’altro, l’intervento sui formaggi a pasta dura è un importante passo avanti. Crediamo che Bruxelles debba intervenire con strumenti nuovi ed adeguati ai tempi, per consentire una corretta gestione delle scorte e l’utilizzo alternativo dei prodotti. Se poi non si ritiene di agire a livello comunitario, lo si faccia almeno consentendo ai singoli Stati dell’Unione europea di intervenire allentando le regole che attualmente vincolano le scelte nazionali. E va chiarito che la politica agricola comunitaria non può essere sempre sotto attacco sul capitolo dei fondi destinati alle imprese e al mercato, ma mai scalfita per quanto riguarda le spese della burocrazia».

Tutto questo percorso deve poggiare su un ambiente politico istituzionale che non mini alla base le condizioni per fare impresa.«Le calamità naturali ed i relativi costi di assicurazione non sono aspetti trascurabili per la produzione agricola - sottolinea il presidente di Confagricoltura - non è ancora stato rifinanziata la legge sul fondo di solidarietà nazionale. Eppure si tratta di uno strumento essenziale di copertura rischi per le imprese del settore, che ha permesso forti risparmi per lo Stato, rispetto ai tradizionali interventi creditizi e contributivi».

Misure anticrisi per l’agricoltura sono state richieste da Confagricoltura anche in relazione al Disegno di legge Finanziaria 2010 appena licenziato dal Consiglio dei ministri. In particolare, oltre al Fondo di solidarietà, riguardano l’estensione della «Tremonti ter» alle imprese agricole individuali per gli investimenti effettuati in macchinari e attrezzature agricole; gli incentivi per l’imprenditorialità giovanile (in particolare si sollecita l’allungamento della rinegoziazione dei mutui accesi al 31 dicembre 2008); la proroga delle agevolazioni fiscali in materia di accise sul gasolio agricolo, acquisto terreni per la proprietà coltivatrice e rivalutazione dei terreni agricoli; la conferma delle agevolazioni contributive per le imprese agricole che operano in zone montane e svantaggiate e la contestuale riduzione del cuneo fiscale delle aree non agevolate del Centro-Nord.